Con Inzaghi la Lazio svela radici sempre più profonde

La Gazzetta dello Sport (N.Berardino) – Questione di cuore. La Lazio che si lancia verso il derby ostenta le sue radici. Che partono da lontano e sono passate da mille emozioni. Una lazialità che fa da corazza al gruppo biancoceleste. Nel senso che chi circonda la squadra ha vissuto giorni infiniti nel segno di quei colori per trasmettere nel modo migliore i valori che quella maglia accende. Ogni giocatore che arriva a Formello può subito fare una vera e propria full immersion nella lazialità.

COLONNE – Simone Inzaghi non è solo il tecnico artefice del rilancio biancoceleste. É arrivato come goleador alla Lazio nel 1999, nella stagione che ha portato al secondo scudetto. Un anno dopo è giunto Angelo Peruzzi, sette stagioni tra i pali biancocelesti con la perla di quel titolo mondiale in azzurro nel 2006. Da un anno è rientrato nella Lazio col prezioso ruolo di club manager. E quanta storia c’è in Maurizio Manzini, team manager che cominciò a gravitare nel mondo biancoceleste dagli anni d’oro di Tommaso Maestrelli. Una continuità in linea con la presidenza di Claudio Lotito, che sta percorrendo la sua quattordicesima stagione. Una lazialità che si specchia anche in Igli Tare. Giunto alla Lazio nel 2005 come attaccante per diventare nel 2008 l’uomo mercato biancoceleste.

VOCI – Oltre i risvolti della propria professionalità, dominano sentimenti laziali con profonde radici anche in altri settori a Formello. É alla decima stagione con la Lazio Stefano De Martino, direttore dell’ufficio stampa, del canale tematico, della radio e della rivista ufficiale oltre che dell’area digitale. Da quindici mesi nel club, Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione: ha una fede biancoceleste di lunga data.

NON SOLO CAMPO – La lazialità fluisce sui campi di Formello pure attraverso i trascorsi dei preparatori atletici Adriano Bianchini e Fabio Ripert, che ha lavorato con Inzaghi già nelle giovanili. Stesso discorso per Adalberto Grigioni che dal 2005 cura la preparazione dei portieri. La crescita di Strakosha è il frutto più recente del suo lavoro. I magazzinieri Patrizi, Pela, Delle Grotti e Strano sono arrivati ai tempi di Cragnotti. Tante annate in biancoceleste per il marketing guidato da Marco Canigiani. Idem per il cuoco Giocondo. E in squadra, ecco Stefan Radu, che è alla undicesima stagione a Formello. Una bandiera inimitabile di lazialità.

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