Cercasi mago per la panchina, meglio straniero

La Repubblica (G.Romagnoli) – Ora che Fonseca ha prodotto migliaia di inversioni a U sul Lungo Tevere si possono segnalare due piccoli indizi: la sola squadra italiana ancora impegnata nelle coppe ha un allenatore venuto da fuori, l’ultima a sollevare un trofeo (l’Inter di Mourinho) pure. Entrambi portoghesi, ma è una coincidenza. Dove sono i grandi allenatori italiani, la generazione di fenomeni da esportazione? Fonseca non batte una grande in Italia, poi supera l’Ajax a domicilio.

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Sono bravissimi De Zerbi e Italiano, ma a qualcuno piacevano Liedholm, Boskov, Eriksson, le loro imprese e le acrobazie linguistiche. E per quelli che guardano al futuro senza ostilità: quanto varranno i maghi di serie A se e quando il vero campionato si giocherà altrove? Con tutto il rispetto, c’è bisogno di un Maestro autentico, un neo-sinfonico. Come tutte le profezie, anche questa la spariglia il vento: “Campioni davvero/se viene un papa nero”.

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