La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Il messaggio che passa è in linea con le aspettative. Dice infatti Luciano Spalletti: «Quelli che vengono e che usano lo stadio per far casino, devono stare a casa. Bisogna comportarsi bene: se le regole sono che ognuno deve stare al suo posto, bisogna stare al proprio posto. Però qualsiasi tipo di barriera non è mai sintomo di libertà». Tutto giusto, e con queste premesse la Roma e la Lazio si avvicinano all’incontro di oggi al Viminale con Minniti, ministro dell’Interno, e Lotti, ministro dello Sport, con aspettative grandi. Le barriere nelle curve dell’Olimpico, che stanno tenendo fuori «ideologicamente» gli ultrà della Roma (quelli della Lazio sono rientrati), potrebbero essere tolte o quantomeno abbassate, magari aumentando gli steward (si parla di 200 unità) e comminando Daspo a coloro che proveranno a scavalcare. Spalletti, tra l’altro, ha spiegato il suo rapporto con Lotti. «Dialogo con il Ministro, non con il mio amico, perché queste cose non si fanno per amicizia, ma per professionalità. Poi è chiaro che l’amicizia rende più agevole il confronto perché ci conosciamo da tempo». La presenza di Gabrielli, capo della Polizia ed ex Prefetto di Roma, lascia pensare che si vada verso un lieto fine, anche se naturalmente con monitoraggio costante che potrebbe riportare indietro le lancette in caso di incidenti.
PROBLEMA DERBY – Ma che le aspettative siano alte lo dimostra un altro fatto: la Lega di Serie A ieri ha rinviato la decisione sugli orari delle semifinali di Coppa Italia – e quindi anche del derby di Roma – proprio per aspettare il vertice di oggi. Come dire, c’è aria di un ritorno a quelle notturne (volute dalla Rai, pronta a penali) che mancano dal 2013, anche se questo potrebbe voler dire magari rinviare l’addio alle barriere una volta consumato il primo atto della Stracittadina, oppure in estate, come forse gradirebbero Prefetto (oggi assente) e Questore. Tra l’altro, il prossimo avvicendamento proprio al vertice della Questura fra D’Angelo (uscente) e Marino (ora a Napoli) sembra gradito ai club, visto che al San Paolo da tempo si è scelto una linea più morbida rispetto all’Olimpico.