Queste le parole di Leonardo Bonucci in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale: “Premesso che la mia non voleva essere una polemica e anche premesso ho massimo rispetto nei tifosi della Roma e nei giocatori che sono alcuni in ritiro con me, nella società e nel ds Sabatini con il quale c’è stato anche uno scambio di battute simpatico, chi mi conosce sa che quello è un mio modo di esultare, chi segue Bonucci e la Juve è un modo di esultare, dedicato ai miei amici. Non volevo attaccare nessuno, se vogliamo commentare il “godo ancora”, un gol in quel modo non mi succederà più, la felicità che ha portato tre punti è stata prolungata di due giorni. Ribadisco,massimo rispetto per tutti coloro che portano i colori giallorossi nelle maglie e nel cuore, non c’era da parte mia voglia di offendere ma di dedicare ai miei amici quel gol. Senza dover attaccare nessuno, ho semplicemente messo la foto sul social network, quel “sciacquatevi la bocca” è la mia esultanza, qualsiasi mio gol trovate quell’esultanza. Potevo farne a meno di metterla sicuramente, do ampiamente ragione perché mi trovo qui e dobbiamo pensare a due partite importanti per l’Europeo, ho messo sui miei social un motivo che per me è d’orgoglio e di felicità. Scrivo sempre ‘fino alla fine forza Juventus’, la frase ‘vincere è l’unica cosa che conta’ è una frase che fa parte del dna bianconero. Segnare un gol cosi importante non mi era mai successo. Nelle mie parole nessun tono di polemica e nessun gesto offensivo. Sono il primo ad ammettere che dobbiamo essere noi giocatori ad abbassare i toni. Con Florenzi c’è stata una battuta, mi ha detto se ci riprovi 10 volte non la riprendi neanche. Anche con il ds Sabatini c’è stato qualche scambio di battute, è il sale della vita. L’ammonizione a Totti? Quello che ho visto lo hanno visto anche il guardalinee e l’assistente di porta, è stata giudicata come un’esultanza provocatoria. Come detto da tutti, la Roma si è rinforzata: è una grande concorrente per lo Scudetto, ha tanto da dare al calcio italiano anche in Europa”.
