Baldissoni: “Lo Stadio? Spero si faccia ma non dipende da noi. Arrivasse subito l’ok i lavori inizierebbero entro la fine del primo trimestre dell’anno prossimo” – VIDEO

Pagine Romaniste (da Capri L.Colasanto) – Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, è intervenuto durante il 32° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria ed ha parlato anche dello Stadio della Roma. Queste le sue parole:

Lo Stadio della Roma si farà?
Spero di si però non dipende da noi. La Conferenza dei Servizi deve cimentarsi con tutti gli Enti di Governo, Stato, Regione, Città Metropolitana e Comune. Ci attendiamo una risposta che serve al Paese perché le nuove infrastrutture nello sport sono le esigenze che sistemano, il calcio credo che contribuisca col 2% del PIL ed è normale che sia stata intercettata questa esigenza dal Legislatore. Le norme le ha declinate il Ministro. Il nostro è il primo esperimento della legge Delrio. Ora non riusciamo ad essere veloci come vogliamo. Nel 2005 fu inauguarata l’Allianz Arena a Monaco di Baviera dove gioca il Bayern portando il 57% dei ricavi dallo stadio, l’anno successivo, nel 2006, l’Emirates è stato inaugurato a Londra per l’Arsenal e ha portato +111% dei ricavi dallo stadio. L’unico esempio che abbiamo è in Italia è lo Juventus Stadium che ha portato +175% dai ricavi da stadio. Questo dà un’idea di quanto sia importante programmare una crescita economica per il Paese, ma non solo. Partecipare oggi, non ci sposiamo anche con il calo degli spettatore, questo è un altro tema che riguarda tutte le società. Partecipare ai miei tempi, quando andavo allo stadio, esserci e magari andare in Curva Sud a cantare mentre si giocava, quella era la massima forma di partecipazione. Oggi per il nuovo pubblico partecipare vuol dire essere protagonisti diventando parte dell’evento. Pensate che noi allo Stadio Olimpico non riusciamo a ricevere telefonate, perché non c’è connettività, e la struttura non consente interaziona una volta che si è dentro. Il denaro nel futuro, nel mondo dello sport, arriverà da altri soggetti e non soltanto dai broadcaster. Pensate che Facebook ha comprato per 610 milioni di dollari i diritti del cricket in India. Questi sono investimenti che si giustificano se creiamo dei contesti in cui il protagonista è anche il pubblico. Sul brand: noi esportiamo l’idea a livello mondiale. La Serie A ha un valore innanzittuto servista, e in questo momento gli vengono preferite altre Leghe proprio nel proiettare la partita, quindi se vai negli Stati Uniti e decidi di vedere Roma-Inter e ti accorgi che non la vedi perché trasmettono Villarreal-Gijon, con tutto il rispetto del valore delle due squadre. Perché ci sono accordi che favoriscono questo, ma ci può esserre anche un motivo perché lo spettacolo, benché tecnicamente superiore che viene dato all’interno dello stadio italiano, non è preferito da un utente straniero rispetto ad uno spettacolo e che viene giocato in uno stadio idoneo per il calcio. Ad esempio gli stadi inglesi, vedere Sunderland-Stoke City può creare emozioni ed interessa a prima vista per un utente globale.

Se l’ok arrivasse oggi, quanto ci vorrebbe per aprire i battenti del nuovo stadio?
Se la luce verde arrivasse oggi, o 3-4 settimane da oggi, noi puntiamo a chiudere il finanziamento necessario, pulire il sito e avviare i lavori entro la fine del primo trimestre dell’anno prossimo, poi ci sono 26/28 mesi per la costruzione. Quindi tutto questo vuol dire riuscire ad arrivare aprire per la stagione 20/21 ed un piccolo ritardo di una o due settimane implica passare all’anno successivo e perdere una stagione, maggiori costi, minori ricavi, un danno incalcolabile.

Perché il campionato di Serie A ha perso appeal?
Per quello che abbiamo detto fino ad ora. Dal punto di vista tecnico non è certamente inferiore e vediamo che ad esempio la Juventus ha fatto la finale di Champions League, il torneo più importante e più difficile che c’è in questo momento nel mondo per quanto riguarda il calcio, due volte nello spazio di tre anni. Quindi sicuramente a livello tecnico non abbiamo nulla da invidiare alle altre Leghe. Mancano le infrastrutture moderne e manca una capacità organizzativa per commercializzare il prodotto. Questo produce i ricavi aggiuntivi che servono poi per essere competitivi. Il mercato ormai è globale quindi la nostra concorrenza si estende oltre i confini. Se andiamo a guardare la possibilità di massimizzare i ricavi, sommare il brand migliore all’interno dei grandi campionati per mettere insieme le squadre che giocano la Champions League e creare una Lega separata che gioca nei weekend, forse potremmo portare maggiori ricavi. Si perderebbe qualcosa sul fatto della tradizione quindi non so se e come si possa rendere possibile.

Ci dica qualcosa di Pallotta che non sappiamo (ride, ndr)…
(Ride, ndr) Lui è molto diretto quando parla quindi è facilmente intepretabile. Una persona che ha avuto un enorme successo professionale e personale quindi cerca di trasferirlo in questa sua nuova avventura anche perché l’ha già fatto negli Stati Uniti quando prelevò i Boston Celtics con altri soci alcuni anni fa e dopo pochi anni è riuscito a riportarli in vetta, parliamo della società sportiva più famosa del Mondo. Con questa ambizione si è presentato in Italia. Devo dire che è molto pieno di passione e soffre molto, si entusiasma ma soffre molto. Riesce a vedere la partita, lui ha una casa piuttosto grande e accende almeno sei televisori e passa il tempo a camminare da una stanza all’altra perché non riesce a sedersi. Anche quando viene a vedere la partita all’Olimpico non si siede e se ne sta in piedi.

Guarda la partita camminando?
Si.

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