Il Messaggero (A. Sorrentino) – Quella di Turone fu una dolorosa questione di centimetri (Dino Viola dixit), ma il tempo passa e il calcio si aggiorna. Ora si inoltra nell’infinitamente piccolo e a volte corre in soccorso di chi sa rubare l’attimo, per ventura o per talento. Grazie al provvido marchingegno del fuorigioco semiautomatico i centimetri fatali di 42 anni fa a Torino diventano i fausti millimetri di Napoli; quelli che tengono in gioco Abraham e dunque la Roma sul gol del 2-2 al “Maradona”.

Tra qualche affanno e l’inevitabile stanchezza, ancora con un grande Svilar e con la solita topica di Renato Sanches, la corsa giallorossa alla Champions continua. Con una data da segnare in blu: il 12 maggio c’è Atalanta-Roma. Saranno giorni spettacolari e di pura emozione. In ogni caso immaginare questo scenario 104 giorni fa, quando il nuovo allenatore si insediò sulla panchina, sarebbe stato più che ardito. Quindi gli applausi a De Rossi continuano a scrosciare, e vanno anche a chi l’ha scelto, e in quel momento esatto intanto Mourinhopoli è diventata una città fantasma.