Attenti a quei due. Mkhitaryan e Veretout hanno cambiato la Roma

Il nuovo avanza, e pure bene. È il nuovo di Petrachi, ma pure di Fonseca e in parte di Baldini. Così diverso dal nuovo che fu di Monchi, così fresco da rimettere la Roma sul primo vagone per la Champions (almeno nelle aspettative). E il nuovo risponde principalmente a due nomi che domenica hanno stupito all’esordio nel pirotecnico 4-2 col Sassuolo: Air Jordan Veretout e Hego Mkhitaryan, per gli amici Micki. Il primo ha portato ordine e muscoli davanti alla difesa dove, anche per incompatibilità di ruolo, non erano riusciti Cristante e Pellegrini nelle prime due uscite. Il secondo ha iniettato qualità e imprevedibilità nel reparto offensivo che sulla carta presenta una miriade di opportunità vista pure la rinascita di Kluivert. L’eventuale riscatto dall’Arsenal dell’attaccante dipende dalla qualificazione in Champions così come quello di Smalling o Zappacosta. Un obiettivo alla portata con un Micki così. Chi resterà a prescindere è Veretout, acquistato a titolo definitivo, che qualche tifoso su Twitter ha definito «un perfetto mix tra Nainggolan e Strootman». Paragone azzardato e figlio dell’entusiasmo, ma il debutto dell’ex viola è stato decisamente positivo. Al debutto (dal 1′) mancano ora gli altri nuovi di un mercato rivoluzionario: Smalling, Spinazzola, Diawara e Kalinic. L’Europa League di giovedì sarà l’occasione giusta. Lo scrive Leggo.

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