A tavola con l’avversario: il Cacciucco

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Torna la nostra rubrica “A tavola con l’avversario”. La Roma affronterà nella ventesima giornata di campionato il Livorno e la nostra redazione ha deciso di proporvi la preparazione di un piatto tipico livornese: il Cacciucco

 

UN PO’ DI STORIA

Numerose sono le ipotesi e le versioni fantasiose relative alle origini del cacciucco. Alcune lo vogliono come una sorta di simbolo della generosità popolare, un piatto nato dalla raccolta dei pesci offerti dai pescatori alla famiglia di un loro compagno morto durante una tempesta. Un’altra leggenda lo vuole simbolo delle origini di Livorno e della sua popolazione composta da un amalgama di genti e di comunità diverse: ebraiche, armene, greche, levantine, tedesche, portoghesi, francesi, anglicane e olandesi. Il fondersi delle varie culture, religioni e tradizioni, anche gastronomiche, sarebbe quindi rappresentato dal cacciucco. Secondo lo storico livornese di origine siriana Paolo Zalum (citato da Aldo Santini), il cacciucco sarebbe stato inventato da un guardiano del Fanale, il faro del porto, al quale un editto della Repubblica fiorentina proibiva di friggere il pesce (perché l’olio doveva essere usato per alimentare la luce del faro). Da qui l’invenzione del cacciucco, che di olio ne richiede poco.
L’ipotesi più verosimile, leggende a parte e dalle più importanti testimonianze scritte su testi di varia natura ed epoca, è quella di un piatto realizzato con gli avanzi della pesca rimasti invenduti con i quali si preparava la più nota delle zuppe di pesce mediterranee, tutt’oggi realizzata in Italia dalla Liguria alla Sicilia.

Anche sul nome si incontrano diverse scuole di pensiero. La più probabile e accettata dai linguisti è che il nome tragga le sue origini dal termine turco küçük, che significa ‘di piccole dimensioni’, in riferimento ai pezzetti piccoli che compongono la zuppa. Secondo un’altra ipotesi deriverebbe invece dallo spagnolo cachuco, il nome specifico di un pesce, simile al dentice, ma che viene usato anche per indicare il pesce, in generale.Un’altra ipotesi è che il nome derivi dal piatto tipico vietnamita canh chua cá (zuppa di pesce agra) che potrebbe essere stata introdotta a Livorno dai marinai di ritorno dall’Estremo oriente. A difesa del nome c’è stato un sollevamento popolare quando la Buitoni ha immesso sul mercato un cacciucco surgelato. Nonostante l’intervento del sindaco di Livorno per cambiare il nome della confezione da “‘Cacciucco” a “Zuppa di pesce”, il cacciucco surgelato è ancora in commercio. Ma non riporta più la dicitura “alla livornese”.

 

 

INGREDIENTI 

 

800 g di polpo
700 g di calamari e seppie
450 g di crostacei come scampi o gamberi o mazzancolle
450 g di palombo
300 g di scorfano
700 g di pomodori
40 g di concentrato di pomodoro
1 bicchiere e 1/2 di vino rosso
1 bicchiere e 1/2 d’olio
5 spicchi d’aglio
peperoncino
sedano
salvia
12 fettine di pane toscano

 

 

PREPARAZIONE

In un tegame piuttosto grande scaldate metà olio, fatevi dorare tre spicchi d’aglio, la salvia e il peperoncino. Aggiungete il pesce mettendo prima il polpo, le seppie e i calamari, fate insaporire, aggiungete il palombo e dopo alcuni minuti versate il vino e il concentrato di pomodoro diluito in poca acqua e portate a cottura in circa 30 minuti. In un tegame più piccolo insaporite nel restante olio il sedano tritato e uno spicchio d’aglio, poi aggiungete lo scorfano, i pomodori spellati, privati dei semi e spezzettati, un po’ d’acqua e fate sobbollire per circa 20 minuti.
Quindi travasate il contenuto nel tegame grande e appena i molluschi sono quasi cotti aggiungete i crostacei prescelti e dopo 2-3 minuti ritirate.
Abbrustolite le fettine di pane, strofinatele con il restante spicchio d’aglio, disponetele tutt’intorno al piatto da portata e al centro versate il cacciucco. Oppure suddividete pane e cacciucco in sei ciotole singole.

 

A tutti i tifosi giallorossi buon appetito… e FORZA ROMA!

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