Il Messaggero – La linea verde

La nuova Roma, targata Zeman, ha un solo trait d’union con quella di Luis Enrique. E non è certo nel 4-3-3 o nel tentativo d’imporre il gioco, visto come è andata a finire con il tecnico asturiano. Quello che lega le due esperienze è la volontà, anche in questa stagione, di scommettere sui giovani. Per carità, ci saranno anche un paio di eccezioni alla voce entrate ma rimarranno tali. Del resto il giorno della presentazione della prima maglia all’Ara Pacis, il dg Baldini era stato chiaro: «Privilegiamo senza dubbio i giocatori giovani, anche se non esclusivamente, ma comunque è questa la linea che verrà seguita». E le prime mosse sul mercato la confermano. Il club giallorosso è pronto ad ufficializzare il ventenne Dodò, il ventiseienne Castan e il diciannovenne Thomas (se prenderà il passaporto italiano). È in un momento di riflessione per quanto riguarda il ventunenne Uvini (nonostante in Brasile siano convinti che la trattativa sia invece in fase avanzata) e monitora la situazione dei vari Ogbonna (24 anni), Merkel (20), Destro (21 ma vicinissimo al ritorno all’Inter) e Massacci (19, non ha rinnovato con il Manchester United: Sabatini lo segue).

Chissà se Baldini quando parlava di «Roma bambina» dopo la sconfitta contro il Milan ad ottobre, immaginava proprio questo. Fatto sta che già nella scorsa stagione Luis Enrique lo ha preso in parola schierando a Catania un attacco formato da tre ragazzini: Borini (20), Lamela (19) e Piscitella (18). Se non è stato un record (nel 1999 il Bari impiegò contro l’Inter Cassano, fresco maggiorenne, e Eniynnaya ancora 17enne) poco è mancato. La vera rivoluzione passa dunque per il ringiovanimento della rosa e nel tentativo di liberarsi degli over trenta (con conseguente e non secondario abbassamento del monte-stipendi): Cicinho e Cassetti sono già andati via, ora si proverà a completare l’opera con Heinze, Juan, Pizarro, Borriello e Simplicio. I primi segnali c’erano stati la scorsa estate: 20 milioni per Lamela, classe ’92, 11 per Pjanic, 21 anni, 3 per il prestito del ventiduenne Kjaer, coetaneo di José Angel, rilevato per 5 milioni dallo Sporting Gijon. Senza contare i soldi spesi per Borini (a gennaio la Roma ne ha rilevato la metà per 2,3 milioni) e il prestito di Bojan. Una linea verde che non si ferma qui: non vanno dimenticati infatti i prodotti del vivaio. Oltre a Piscitella, ci sono Viviani, classe ’92, Verre, centrocampista offensivo nato addirittura l’11 gennaio del ’94, in attesa di vedere due giovanissimi che si stanno mettendo in mostra nei campionati giovanili: l’uruguaiano Nico Lopez, anche lui del ’93, e Alexis Ferrante, addirittura del ’95.

E in ritiro, si vedranno volti nuovi ma sempre giovani. Tra i più noti, almeno quattro under 21: Crescenzi, Florenzi (situazione da definire in settimana: si tratta con il Crotone sulla base di 1,5 milioni e la metà di Pettinari anche se al club calabrese non dispiacerebbe inserire Piscitella), Bertolacci – di ritorno dall’esperienza di Lecce – e Antei anche se a seguito dell’infortunio al legamento crociato, il difensore non sarà pronto prima di dicembre.

Il Messaggero – Stefano Carina

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