Il Messaggero – Il giorno di Zeman

È il giorno di Zdenek Zeman alla Roma. Oggi il tecnico boemo, in scadenza di contratto con il Pescara, incontrerà i rappresentanti di Trigoria per arrivare alla firma dell’accordo che dovrebbe legarlo al club giallorosso (almeno) per la prossima stagione. Dentro o fuori. Sì o no. Zeman, durante i molti colloqui avuti nei giorni scorsi con la Roma, ha dato la propria totale disponibilità, ma restano da mettere a punto diverse cose, a cominciare dalla parte economica del contratto. Una faccenda che va sistemata guardandosi negli occhi e stringendosi la mano.

Complicato pensare che, vista la piega che ha preso la situazione, lo stipendio del boemo possa rappresentare un ostacolo insormontabile. In casa giallorossa, del resto, la scelta dell’allenatore ormai è stata fatta e (per ora) appare irremovibile: dopo non aver trovato l’accordo (economico e tecnico) con Vincenzo Montella (che Daniele Pradè vuole portare a Firenze), dopo non aver saputo dire sì alla richieste tecniche (tre top player, tanto per cominciare) di Andrè Villas Boas e dopo aver capito che Marcelo Bielsa, incontrato sabato a Madrid, avrebbe rappresentato, dopo il flop di Luis Enrique, un altro grosso rischio, la Roma è andata su Zeman (che porterebbe con sè il vice Vincenzo Cangelosi) con il piede pigiato sull’acceleratore e conta di arrivare già oggi al traguardo. Anche perché il tandem BaldiniSabatini ritiene che un allenatore come Zeman, amatissimo dalla piazza, sia in grado di (ri)valorizzare al massimo l’attuale rosa, frutto di dodici acquisti messi a segno nei mesi passati. Magari per dimostrare che le scelte di un anno fa non erano state così sbagliate, come indicato dai mediocri risultati ottenuti in campionato da Luis Enrique.

I dirigenti del Pescara sanno alla perfezione che Zeman è molto tentato dal ritorno alla Roma (è stato lo stesso boemo ad informarli della cosa, venerdì sera nel ritiro della squadra in attesa della partita contro la Nocerina) ma sperano nel ripensamento. Nelle ultime ore, il presidente Daniele Sebastiani ha proposto al tecnico il rinnovo del contratto con stipendio doppio rispetto a quello percepito nel mesi passati (circa 800 mila euro netti, la nuova offerta), ma Zdengo ha preso tempo in attesa di parlare, oggi, con la Roma. Cioè con il dg Baldini, il ds Sabatini e l’ad Fenucci, che il boemo conosce dai tempi di Lecce.

Una cosa è certa: la famiglia Zeman si è trovata benissimo a Pescara e la tentazione di non lasciare quella città è stata forte. Sabato notte, dopo la vittoria che è valsa il primo posto nel campionato cadetto, il Pescara si è riunito in una discoteca cittadina per proseguire la festa cominciata all’Adriatico: al momento della torta, il presidente Sebastiani si è avvicinato a Zeman, che in precedenza si era scatenato in balli e canti, porgendogli un foglio bianco e dicendogli “Firma almeno questo…” ma Zdengo ha replicato “Non posso, non posso…”.
Se oggi la Roma e Zeman troveranno l’accordo (e per il club giallorosso sarebbe il secondo allenatore di fila proveniente da una seconda divisione), domani il boemo, che ieri è stato chiarissimo con i tifosi del Pescara che gli chiedevano di restare, incontrerà i dirigenti abruzzesi per comunicargli la sua decisione. In riva all’Adriatico, intanto, si sono già attivati per individuare il suo successore, con Delio Rossi in primissima fila e Ciro Ferrara subito dietro. E, a proposito di futuro, i dirigenti del Pescara posso mettersi l’anima in pace per quanto riguarda il giovane Florenzi, romanista che ha giocato in prestito al Crotone (e seguito da mesi dal ds abruzzese Delli Carri), perché l’altra sera qualcuno ha provato a dire a ZemanSe vai a Roma, lasciaci almeno Florenzi” ottenendo come riposta un eloquente ”Non ci penso proprio”. In più, Zeman pensa a Marco Verratti, che tanto piace anche a Sabatini, che Zdenek ha saputo valorizzare al massimo trasformandolo da rifinitore a mediano davanti alla difesa, perno centrale del suo inimitabile 4-3-3.

Il Messaggero – Mimmo Ferretti

 

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