Zaniolo senza pace, scatta la denuncia

Il Tempo (E. Zotti) – Il momento per Nicolò Zaniolo è delicato. Perché quando in ballo entrano in gioco la vita privata e la voglia di salvaguardare gli affetti più cari, rimanere coinvolto emotivamente è quasi inevitabile anche se hai le spalle larghe e vinto una battaglia di quasi due anni contro una doppia rottura del legamento.

L’ultimo caso scoppiato intorno al numero 22 della Roma riguarda le scritte e le minacce – rigorosamente anonime – comparse sul muro del bagno del liceo Mazzini di La Spezia frequentato dalla sorella del giocatore. “Ti picchiamo quando vogliamo“, “Traditore“, “Spezia non dimenticherà“. Sono alcune delle “dediche” rivolte al classe ’99 – cresciuto nella città ligure insieme alla famiglia – ma realizzate con l’intento di colpire la sorella, che ha fotografato e postato il tutto sul suo profilo Instagram condannando il gesto: “Mi sa che i piccoli uomini siete voi, curatevi dall’odio e dall’invidia. Solo pena“.

Il fatto non rimarrà una bravata impunita. Almeno questa è la speranza della famiglia Zaniolo che ha dato mandato all’avvocato Antonio Conte – che assiste la Roma in diverse vicende di diritto sportivo – di presentare una querela nei confronti di ignoti per le scritte nel bagno della scuola, oltre ad una denuncia alla polizia postale in seguito alle numerose minacce ricevute suoi social dal giocatore e dai genitori.

A scatenare la rabbia degli haters e dei tifosi spezzini è il rigore fischiato nei minuti finali di Spezia-Roma, concesso in seguito ad un intervento di Maggiore che ha sferrato un calcio sul volto di Zaniolo, uscito dal Picco con un occhio nero e una piccola frattura al naso oltre ad un’ammonizione per proteste che lo ha fatto entrare in diffida.

 

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