Zaniolo-Fonseca alla resa dei conti?

Leggo (P. Bruni) – L’infastidito, il disorientato, il redarguito. Nella Roma che batte il Verona e avvicina la qualificazione all’Europa League, ci sono tre generazioni calcistiche che vivono momenti differenti: Edin Dzeko, Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. Il bosniaco, tornato al gol dopo 5 partite e nonostante la solita buona prova, in determinati momenti della partita è apparso nervoso e stranamente impreciso sotto porta. Pellegrini, che fino a poco tempo fa, per tutti, era Il Magnifico, ora sembra prigioniero di sé stesso. Vittima e carnefice allo stesso tempo, come un dannato che deve sempre fare la giocata più difficile per dimostrare il proprio (enorme) valore. Infine, c’è Zaniolo. Giovane, forte ma che ogni tanto dimentica di fare i compiti. La mezzora contro l’Hellas, il battibecco con Mancini, la tirata di orecchie di Paulo Fonseca davanti alle telecamere, paradossalmente, lo hanno restituito a una dimensione più adeguata alla sua anagrafe. Ieri, c’è stato il chiarimento tra allenatore e giocatore: perché ogni tanto, bisogna riportare con i piedi per terra chi umanamente tende alle nuvole. E una sua esclusione domenica (ore 21.45) all’Olimpico contro l’Inter non è impossibile: è capitato anche a Under e Kluivert.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti