La Gazzetta Dello Sport (M.Cecchini) – Il primo febbraio dello scorso anno una specie di alieno planò sul pianeta Roma. Aveva 21 anni e veniva dalla Serie B spagnola, un biglietto da visita modesto per una squadra ambiziosa. L’esordio quel giorno fu in linea con la normalità, con il ragazzino che sembrava più giovane di quello che raccontava la sua carta d’identità. Ad un anno di distanza, Gonzalo Villar è diventato uno dei punti fissi della Roma, tanto da catalizzare l’interesse di tutto il mondo del calcio.
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Pochi giorni fa ha raccontato in un’intervista ad AS che: “In Spagna non ero tanto considerato, qui invece mi sento valorizzato al massimo. Il mio obiettivo è quello di essere un giocatore importante. Mi da molta fiducia che i miei compagni di squadra mi cerchino, anche quando sono sotto pressione. Gestisco il ritmo del gioco e guido la squadra nello spazio, mi piace. Con i compagni il rapporto è spettacolare, in particolare ho legato con gli spagnoli, ma con tutta la squadra mi trovo bene. E’ fantastico condividere lo spogliatoio con Pedro, un idolo per noi spagnoli. Credo di essere cresciuto in personalità. Nelle giovanili difendevo poco, è sempre stato il mio compagno di reparto a fare il lavoro sporco. Poi mi sono reso conto che nel calcio di oggi non è possibile, devo fare più lavoro difensivo. Sono più preparato per vincere i duelli, sono più completo. Dovrei arrivare più in area per aiutare la squadra con i gol, ma sono ancora agli inizi, sono ambizioso e ho ancora molto da imparare”.