Corriere della Sera (G. Piacentini) – Gregari, seppure di lusso nelle rispettive nazionali, ma protagonisti in maglia giallorossa. Bryan Cristante e Jordan Veretout in questi giorni sono in ritiro con l’Italia e con la Francia, e anche se Mancini e Deschamps non li considerano dei titolari ma “solamente” degli ottimi cambi, ma per Mourinho sono diventati imprescindibili.
Se i problemi fisici accusati da Vina con l’Uruguay e da Gianluca Mancini, che ha fatto ritorno a Trigoria per un’infiammazione al piede, sono le ombre in questo giro di convocazioni, la valorizzazione di Cristante e Veretout è la buona notizia per lo Special One.
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Per Veretout, invece, l’esordio con la maglia dei “Bleus” (nel match contro la Bosnia era titolare) ha portato entusiasmo a un ex giovane di belle speranze (faceva parte dell’Under 20 campione del mondo nel 2013) che però non ha mai fatto il salto perché chiuso nel ruolo da mostri sacri come Pogba e Kanté. Ora sembra esserci riuscito, anche grazie alla Roma.
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Sempre titolari nelle quattro gare ufficiali giocate tra Conference League e Serie A, Cristante finora non ha saltato nemmeno un minuto (come Rui Patricio, Karsdorp, Mancini e Ibanez) realizzando anche un gol all’Olimpico col Trabzonspor.
A Veretout, che ha iniziato la stagione con i postumi di un infortunio muscolare che si portava dietro da mesi, Mourinho ha risparmiato qualche minuto in gare già decise anche grazie alle sue reti (2 contro la Fiorentina e 1 con la Salernitana). La cosa certa è che rispetto agli altri reparti in cui le gerarchie sono più in dubbio, a centrocampo sono loro due i titolari indiscussi.