Variabile Kolarov

Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Una squadra è costretta a ripetersi, a replicare se stessa finché il vento non si placherà e verranno tempi migliori. L’altra, quella che gioca in casa, non potrebbe replicarsi neppure volendo, dato che si è vestita completasmente di nuovo l’estate passata. La Roma che tra infortuni, gente non ancora a suo agio, scelte tattiche mette in campo nei primi undici una faccia nuova soltanto, quella rigida come marmo di Aleksandar Kolarov, a meno che non spunti Ünder in zona Florenzi. Il Milan che ha conservato non senza qualche esitazione l’allenatore dello scorso anno, cioè Vincenzo Montella, con tutta la sua impostazione di gioco. Che poi ad andare per il sottile anche la Roma che lo scorso anno vinse 4-1 a San Siro era parecchio differente, con Luciano Spalletti al posto di Eusebio Di Francesco come guida, il 4-2-3-1 sulla scacchiera, niente Strootman bensì Paredes, in campo pure Perotti ed Emerson oggi bloccati dalla malasorte. E naturalmente Szczesny in porta, mentre adesso il titolare è Alisson, e Salah sulla fascia destra.

STRATEGIE – Il punto però è che tutti i giocatori presumibilmente partecipanti al pronti via della gara di oggi erano già arruolati nella Roma dello scorso anno, con l’eccezione appunto del serbo Kolarov, sin qui l’unico tra i nuovi arrivi a valere ogni soldino speso. Tacendo del gol determinante di Bergamo e dei tre assist, fanno testo le cinque presenze su cinque partite dei giallorossi (manca quella rinviata con la Samp) in campionato e le due su due in Champions League. In totale a Kolarov sono stati risparmiati giusto gli ultimi 20’ di Roma-Udinese. Gli altri acquisti qualificanti, a parte Pellegrini che se la cava sempre, al momento non hanno sfondato e quelli che certamente ci sarebbero riusciti, Karsdorp dietro e Schick davanti, sono stati ingaggiati benché non fossero pronti e sono ancora indisponibili. Com’è indisponibile Defrel, al quale sarebbe toccato probabilmente giocare per via dell’assenza contestuale di Perotti. Ünder si vedrà, Moreno ha conosciuto i suoi guai e le sue fatiche. Il Milan ha speso 194,5 milioni, ha effettuato 11 acquisti autentici (non contando cioè il rientro degli uomini in prestito), ha cambiato per almeno sette undicesimi la formazione di partenza. A confronto ci sono anche strategie opposte e polarizzate. Vero è che i due club partivano da posizioni di classifica e di organico profondamente diverse.

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