Un, dos, tres: la Roma balla

Niente sorprese, nessuna resurrezione, al Santiago Bernabeu la Roma cade di fronte ai marziani come da facile pronostico e inizia la sua Champions in salita, a zero punti e ultima nel girone vista la rimonta a Plzen del Cska Mosca nell’altra gara. Non era certo quella di Madrid la partita su cui costruire la qualificazione, semmai era una serata per ritrovare fiducia in se stessi. Ma la sconfitta e più netta di quanto dica il 3-0 finale e non è semplice pesare sulla bilancia le qualità pazzesche dell’armata spagnola, che si può permettere di cedere Cristiano Ronaldo senza sostituirlo e non accusare minimamente il colpo, e i limiti di una squadra, quella giallorossa, che sembra essersi dissolta durante l’estate da ogni punto di vista. Come riporta Il Tempo, non è tutto da buttare, perdere qui succede a quasi tutti e ci sono stati momenti in cui la Roma poteva rientrare in partita. Ma ora la squadra giallorossa non ha la forza mentale per spostare dalla sua parte gli episodi e deve quindi ringraziare Olsen per aver limitato i danni. Il portiere è la notizia migliore della serata, il migliore con una serie di parate a scacciar via le critiche. L’altra nota di speranza riguarda Zaniolo. La sorpresa annunciata alla vigilia è confermata: Di Francesco imita Capello che fece lo stesso con De Rossi. Una serata quindi che alla fine non aiuta la Roma a metter fuori il naso dalla crisi, ora bisogna necessariamente farlo in campionato. A cominciare da domenica a Bologna, mentre alla Champions ci si torna a pensare il 2 ottobre all’Olimpico con il Viktoria Plzen. Un passo alla volta e tutti al momento fanno paura.

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