La Gazzetta dello Sport (V. Piccioni) – Stagione infinita più Mondiale in autunno uguale calendario pazzo. Le date saranno svelate venerdì, l’head of competitions Andrea Butti è al lavoro per gli ultimi ma complessi dettagli, però c’è già una certezza: sarà un campionato primatista di variabili. Con un quasi record, quello della durata. Soltanto il Covid riuscì a dilatare i tempi, quando addirittura si chiuse tutto il 2 agosto. Stavolta andrà un po’ meglio, ma il campionato finirà tardissimo, il 4 giugno. E soprattutto comincerà presto, sabato 13 agosto.
Fra i campionati del nuovo millennio, soltanto una volta si è finito così tardi. Nel 2000-2001 il via fu ritardato per le Olimpiadi e si arrivò al 17 giugno, data che ricordano molto bene soprattutto i tifosi della Roma, con quel 3-1 al Parma che diede al club giallorosso il suo ultimo scudetto.
Questa partenza precoce comporta una cura di alcuni passaggi chiave davvero speciale.
Certo c’è l’inizio, certo c’è la volata finale, ma attenzione a un altro snodo strategico della stagione che verrà. Un bivio fondamentale sarà infatti la ripresa dopo la fine del Mondiale e la piccola striscia di vacanze. Rispetto alle altre annate questo sarà sostanzialmente un nuovo inizio in cui si conteranno anche scorie ed emozioni di chi ha giocato in Qatar e ha avuto poco tempo per resettarsi da tutti i punti di vista. Insomma, fra il 4 e il 7-8 gennaio, le due giornate della ripresa, ci si giocherà parecchio. Da verificare anche qualche ritardo da stanchezza mondiale che potrebbe pesare come una mazzata sull’economia del campionato.