Da Totti a Zero, al Flaminio. Tutto Malagò al Parioli

Giovanni_Malagò_3

La Gazzetta dello Sport (A.Catapano) – Slide show, un’emozione dietro l’altra. Le immagini di tutta una vita, dal bianco e nero di uno scatto con Renato Zero al video dell’elezione alla presidenza del Coni. Non è mai un incontro banale quello con Giovanni Malagò. Scherza, si fa improvvisamente serio, parla del suo ruolo pubblico e della sua intimità senza imbarazzi. In platea lo ascoltano i soci del circolo, gli amici Angelo BinaghiUno dei cinque uomini più tirchi del mondo», ride), Nicola Pietrangeli e Franco Chimenti, con cui rievoca i giorni caldi dell’elezione al ConiCi credevo solo io», assicura il presidente della federgolf).

CE LA FAREMO – Un bell’esordio per «Pariolincontra». Più di un’ora, in cui si spazia dagli scudetti con il calcio a 5 alle telefonate con l’avvocato Agnelli, dall’immancabile TottiSe la Roma non gli fa il contratto, escluderei che resti a giocare in Italia»), alla gestione del ConiA 54 anni è stato scioccante diventare funzionario pubblico») e all’imminente OlimpiadeIl 3 agosto inaugureremo Casa Italia con Renzi, ci è costata 600mila dollari») e ovviamente al grande sogno di Roma 2024, in tandem con Montezemolo. «Luca è il nostro vero valore aggiunto, sarà lui che ci porterà l’Olimpiade».

IMPEGNI – Almeno un paio di schieramenti lo avrebbero voluto sindaco di Roma. «E visto come si scannano ora per un tozzo di pane dentro la stessa coalizione, ho fatto bene a restare dove sono». A proposito di impegni, ribadisce quello per il Flaminio: «Ci vogliono tra gli 8 e i 14 milioni solo per risolvere il problema di staticità. Io, se ce lo vendono a 1 euro, qualcosa mi inventerò». Il Coni, con Malagò, ormai viaggia su altre dimensioni: «Per dirne una: le sponsorizzazioni racconta sono passate da 2,5 a 13 milioni l’anno». Orgoglio anche nel raccontare i suoi rapporti con il governo Renzi. «Ci hanno affidato cento milioni di euro da spendere per le periferie e lo sport è stato tra le poche istituzioni pubbliche a non subire tagli. Qualcosa vorrà pur dire…». Applausi.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti