Totti: “Voi siete la mia vita e vi amo”

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Le lacrime, quell’abbraccio a Cristian e Chanel per nascondere tra i loro capelli i suoi occhi azzurri. Francesco Totti ha dato l’addio al calcio, in un pomeriggio carico di emozioni. Ha fatto il giro di campo con il cuore in tumulto, fermandosi spesso per asciugare lacrime d’amore. Appena ha preso il microfono ha chiesto silenzio: «Shhhh. Ci siamo, è arrivato il momento. Ma si sente? Purtroppo è arrivato questo momento anche per me, speravo non arrivasse mai. In questi giorni ho pianto sempre tutto il giorno da solo come un matto. Ho scritto questa lettera per voi con Ilary, non se riuscirò a leggerla ci provo. Avrei voluto scrivere una poesia, ma mi riesce meglio così».

LA COMMOZIONE – Un addio al calcio straziante. Le parole spezzate dall’emozione. I ringraziamenti alla famiglia, poi un’indicazione su quello che sarò il suo futuro, quello che lo aspetta dalla prossima settimana: «A un certo punto della vita si diventa grandi, così mi hanno detto e cosi il tempo ha deciso. Maledetto tempo. Oggi questo tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi: “Dobbiamo crescere, da domani sarai grande, levati i pantaloncini e gli scarpini, perché tu da oggi sei un uomo e non potrai più sentire l’odore dell’erba così da vicino, il sole in faccia mentre corri verso la porta avversaria, l’adrenalina che ti consuma e la soddisfazione di esultare”». Al di là del traumatico addio con la maglia della Roma, Francesco è entrato nell’ordine di idee di voltare pagina e affrontare la carriera da dirigente. Difficile pensare di fare un’altra stagione in un luogo lontano, lontano dagli affetti e dalla sua città. Finora non ha ricevuto un’offerta che possa fargli cambiare idea. Totti guarda avanti. Ha anche aggiunto, leggendo: «Adesso non posso più riprenderlo, il filo». Ancora un riferimento alla decisione di voltare pagina: «Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai. Scusatemi se in questo periodo non ho rilasciato interviste e chiarito i miei pensieri, ma spegnere la luce non è facile. Adesso ho paura. E non è la stessa che si prova di fronte alla porta quando devi segnare un calcio di rigore. Questa volta non posso vedere attraverso i buchi della rete cosa ci sarà “dopo”. Concedetemi un po’ di paura. Questa volta sono io che ho bisogno di voi e del vostro calore, quello che mi avete sempre dimostrato. Con il vostro affetto riuscirò a voltare pagina e a buttarmi in una nuova avventura. Ora è il momento di ringraziare tutti i compagni di squadra, i tecnici, i dirigenti, i presidenti, tutte le persone che hanno lavorato accanto a me in questi anni. I tifosi e la Curva Sud, un riferimento per noi romani e romanisti. Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Siete e sarete sempre la mia vita: smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre lì con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso, che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato ventotto anni di amore. Vi amo».

CI PENSO IO – Francesco Totti è entrato al nono del secondo tempo, quando il risultato era ancora sull’1-1. Ha aiutato la Roma a vincere. Durante l’intervallo ha scambiato qualche battuta con Juan Jesus, mentre svolgevano il riscaldamento. «Ti racconto il secondo tempo: entro, segno e li riporto in Champions», ha detto il capitano.

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