Centottantasei giorni e undici partite. Il digiuno del gol di Francesco Totti continua a crescere e ha ormai superato i sei mesi. Un’eternità per uno che vede il podio della classifica dei marcatori di tutti i tempi in serie A a 9 lunghezze (Altafini e Meazza sono a 216 reti). Un’anomalia assoluta da quando Totti veste la maglia della Roma, ovvero da sempre.
Il digiuno più lungo fino a oggi risaliva al 2008-09. quando Totti restò a bocca asciutta nelle prime 5 partite. Ad aiutare Francesco venne in soccorso l’Udinese, la sua terza vittima preferita dopo Parma e Samp. Il numero dieci si sbloccò trasformando un rigore al Friuli. Venerdì Totti potrebbe concedere il bis a 3 anni di distanza. Tra lui e il primo gol in campionato però c’è di mezzo Lamela. L’argentino sembra essere già diventato inamovibile per Luis Enrique. Si profila un vero e proprio scontro generazionale tra il 19enne ex-River (che tra l’altro vive insieme alla famiglia in una delle case di Totti all’Axa) e il leader 35enne che continua a «essere al centro del progetto», secondo DiBenedetto che si riferisce al business.
Anche in questo settore, però, El Coco comincia a farsi strada. Nell’ultimo mese le maglie con il numero 8 sono andate a ruba e i giovani hanno già sposato il look-Lamela: capelli con la cresta, giacca bianca e tatuaggi a forma di stellina. Totti o Lamela quindi? Chissà che un consiglio Lucho non lo abbia chiesto a Capello. Il tecnico del terzo scudetto ha assistito all’intera seduta d’allenamento al fianco di Baldini: «Erano 7 anni che non tornavo qui. Ho rivisto tante facce amiche».
Leggo – Francesco Balzani