Totti, sì alla Roma. Nozze d’argento in giallorosso

totti pallotta

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – «Un’ultima stagione», nero su bianco sen­za equivoci, per un viaggio di 25 anni che termine­rà il 28 maggio 2017. Ma quan­to sia lontano quel giorno, Francesco Totti l’ha capito solo ieri pomeriggio, seduto di fronte a quel contratto che a un certo punto era diventato una storia fastidiosa, peggio, una storia sepolta. È andata così, a rileggerla con calma: per le nozze d’argento James Pallotta ha voluto una prova d’amore. Pensava non ci fosse più spazio per la passione. Ha cambiato idea, Totti gli ha fatto cambiare idea. Venticinque sarà, in fon­do «era il mio sogno e penso di essermelo meritato, non avrei mai immaginato di arrivarci in questo modo ma me lo tengo stretto, resterà nella storia del­ la Roma» dice adesso il capita­no.

ORA D.T. – Meno di un’ora di in­contro, strette di mano, sorrisi abbracci e risate. «Ci vediamo a Miami» aveva scherzato in mattinata Pallotta con i croni­sti, perché ormai da tempo il presidente ha inserito il depi­staggio – pardon, le prese in gi­ro – nel suo vivere quotidiano da queste parti. Totti a Miami andrà davvero: stamattina, con la famiglia. Il contratto fi­no al 2017 l’ha firmato ieri, in una data simbolicamente non banale, nel giorno dell’89° compleanno del club. Ma l’ac­cordo era stato trovato da tem­po, almeno dal viaggio ad Abu Dhabi di 20 giorni fa: un milio­ne di euro più bonus, diritti d’immagine lasciati per la maggior parte al club, confer­ma dei sei anni da dirigente e la certificazione del ruolo post carriera: «Volevo fare il diret­tore tecnico, la società ha ac­consentito e la ringrazio», ha spiegato Totti.

GLI EVENTI – La telenovela è fini­ta, ora scatta la fase ­due: l’orga­nizzazione prati­ca di 12 mesi di eventi, perché «gliel’ho detto a Francesco, godi­ti questo anno, saranno le ulti­me volte, come Kobe Bryant e Larry Bird, do­vrai assaporare questa esperienza con tutti i ti­fosi», la carezza di Pallotta. Che poi, a far la conta delle ca­rezze, forse ne ha regalate di più il capitano. Pure in direzio­ne Luciano Spalletti, con il quale a febbraio si scontrò arri­vando a un passo da una rottu­ra insanabile: «Il suo arrivo ha dato tanto alla Roma, ha ri­messo in moto una macchina già forte. È uno dei tecnici mi­gliori d’Italia, ha la caratteristi­ che giuste per un ambiente co­ me quello di Roma». Una ca­rezza pure al presidente e al progetto stadio: «È atteso da tutta la città, spero si costrui­sca il prima pos­sibile, così la Ro­ma farà grandi cose». Un’altra ai tifosi: «Cos’altro devo dire dopo 25 anni? È una storia che è nata e morirà così. E spero per me, per la squadra e per il club che il prossimo anno tornino a occupare il loro posto in Curva Sud, senza di loro tut­ti si complica. Ma conoscendoli un po’, sono fiducioso. È il mio ultimo anno, vorrei trascorrer­lo con loro». Magari con un trofeo: «Spero di riuscire a vince­re il secondo scudetto con loro. Ci credo. Sappiamo che la Ju­ventus è molto più forte di tut­ti, ma Pallotta mi ha garantito che farà una grande Roma. E io ho replicato “meno male”».

COME SUPERMAN – Meno male è parente stretto di una virata non banale, arrivata dopo mil­le colloqui: Pallotta ha incassa­to il via libera di Spalletti, ha condiviso una linea con i diri­genti italiani e poi s’è convinto per la firma, che per la società sarà anche fonte di ricavi. «Francesco è stato di grosso aiuto per la classifica, ha dimo­strato di poter dare una mano alla squadra — ha aggiunto Pallotta –. Totti è come Super­man, quei due gol con il Torino sono stati il finale perfetto in stile hollywoodiano. E ora con­tinuerà nel suo ruolo di capita­no. Sono ottimista, abbiamo gettato le basi per un’ottima squadra. E a a lungo termine, con lo stadio il club salirà di li­vello». Ma per un giorno, è be­ne agganciare il futuro a una sola data: 28 maggio 2017. Il resto è giusto una proiezione.

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