Corriere della Sera – La Roma con Totti: ecco come cambia

Sono pronto per giocare, ma dipende da Luis Enrique”. Parola di Francesco Totti. Il capitano ha completamente recuperato dall’infortunio alla coscia destra rimediato il primo ottobre con l’Atalanta, e già dall’inizio della scorsa settimana ha ricominciato ad allenarsi con il gruppo. Domenica sera all’Olimpico arriverà il Lecce, e Totti vorrebbe riprendersi maglia da titolare e fascia da capitano. Se però in altri tempi una sua presenza non sarebbe stata in discussione, non è detto che il suo rientro dal primo minuto sarà automatico.
Se c’è una cosa che Luis Enrique ha voluto chiarire fin dal suo primo giorno a Trigoria – a volte anche con scelte discutibili, come quelle che hanno portato all’esclusione dall’Europa League – è che nella Roma non ci sono gerarchie preordinate e che tutti i calciatori devono dimostrare di meritare il posto in squadra. Lo sa anche Francesco, che infatti ci va con i piedi di piombo, e rimette la palla nelle mani del tecnico spagnolo, che lo valuterà in questa settimana.
Nel momento più delicato della stagione, però, la presenza di Totti deve essere considerata come una risorsa e non come un problema. Con lui in campo, infatti, Luis Enrique avrà un ventaglio di soluzioni in più dalla metà campo in avanti. In sua assenza alle spalle delle due punte si sono alternati, con alterne fortune, Pjanic e Lamela: il primo però può arretrare nei tre di centrocampo (è stato preso per giocare in quella posizione) mentre il secondo può fare anche la seconda punta (è successo per oltre un tempo col Novara e alle sue spalle c’era proprio il bosniaco). Con Totti in campo non è impossibile immaginare una Roma a trazione anteriore, con Pjanic intermedio a metà campo al fianco di De Rossi e Gago, Totti trequartista e Lamela al fianco di Osvaldo (o Bojan).
E se Luis Enrique decidesse di cambiare in corsa? Niente di più facile perché Totti non farebbe fatica ad avanzare di qualche metro e scambiarsi la posizione con Lamela, così come Pjanic potrebbe tornare a fare il trequartista nel caso ci fosse bisogno di irrobustire il centrocampo. Dovrà essere bravo Luis Enrique a gestire tutta questa abbondanza. In suo aiuto c’è un calendario che, partendo dalla gara di domenica sera col Lecce, nel prossimo mese costringerà la Roma a giocare sette partite, compreso il primo turno di Coppa Italia, di cui quattro (Udinese, Fiorentina, Napoli e Bologna) in trasferta. Con tutte queste partite da giocare, c’è da giurarci, ci sarà spazio per tutti. E forse si vedranno anche meno musi lunghi.

Corriere della Sera – Gianluca Piacentini

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