La Gazzetta Dello Sport (C.Zucchelli) – “Nel 2004 Ilary mi spingeva al Real Madrid, che mi avrebbe dato tutto tranne la fascia da capitano, che era di Raul” racconta Totti, che nonostante l’insistenza della fidanzata, ha dato ascolto al suo cuore. Domenica, con cappello e mascherina, si è concesso una fuga nell’anonimato per la città, cosa che non avrebbe potuto fare prima, quando romani e turisti lo circondavano per foto e autografi: “Sono cose surreali, però mi piacciono, mi sono abituato, mi fanno piacere. Mi inorgoglisce tutto questo, anche perché il rapporto con i romani va oltre il calciatore. Essere cresciuto con una sola squadra mi ha aiutato a capire tante cose e questo per me è speciale, perché sono sempre stato tifoso della Roma, è sempre stato il mio sogno giocare con il numero 10 e la fascia di capitano con quei colori. Una volta che sono riuscito ad ottenerlo, quel sogno me lo sono tenuto stretto. Questa è la mai specialità, Roma per me è la città più bella del mondo, non la cambierei con nessun’altra”.
