Corriere dello Sport – Totti-Bojan, è corsa a due

Totti o Bojan. Con tutto ciò che comporta, in termini di posizioni di partenza, l’utilizzo del capitano o dell’attaccante spagnolo. E Lamela, in questo caso, è spettatore interessato. (…) La corsa però, quella vera, sembra ristretta proprio al numero dieci e all’ex Barcellona: restano loro due a giocarsi la maglia da titolare visto che Osvaldo appare sempre più un punto fermo, Lamela cresce di partita in partita e dà sicurezza anche dal punto di vista fisico, Borini è sulla via della completa guarigione ma (anche per precauzione) farà parte del gruppo per la trasferta di Firenze in programma tra nove giorni e Borriello ha accusato un piccolo problema alla coscia sinistra durante l’allenamento di ieri che lo ha costretto a lasciare in anticipo la seduta (nulla di preoccupante comunque).

TOTTI – Il capitano giallorosso ha voglia di tornare in campo. Avrebbe voluto giocare anche con il Lecce, nel senso che avrebbe preferito partire dal primo minuto piuttosto che essere utilizzato a gara in corso: meglio iniziare, per ritrovare la brillantezza, e poi uscire, non il contrario. Quella di Udine potrebbe essere la sua partita, gli servirebbe per tornare a sentirsi importante. Un piccolo problema alla caviglia non sembra metterne in dubbio la disponibilità. Nell’allenamento di martedì ha preso una botta alla caviglia sinistra, quella operata dopo il fallo di Vanigli nel 2006. Ieri ha iniziato il lavoro con il gruppo, poi un fastidio gli ha consigliato di fermarsi. Ma Totti vuole giocare, sentirsi di nuovo importante il prima possibile. Dopo la seduta di oggi, prima della partenza per Udine, se ne saprà di più.

BOJAN – L’attacco che Bojan completa insieme a Osvaldo e Lamela soddisfa Luis Enrique. Corsa, forza, imprevedibilità, tecnica, potenza e predisposizione al sacrificio: i tre si completano e danno ampie garanzie. Bojan oltretutto, vuole cancellare immediatamente gli errori collezionati nella partita con il Lecce. La sua mira sotto-porta non è stata delle migliori e i suoi gesti di rabbia, contro se stesso, sono stati eloquenti. (…) Il ventunenne si sente in forma, l’etichetta che qualcuno ha provato a mettergli addosso, quella che lo vede decisivo soprattutto quando entra a gara in corso, non gli piace: lui, semplicemente, è abituato a rispettare le scelte tecniche, e in ogni caso non farà drammi. Il calendario, da qui a Natale, è fitto di impegni e ci sarà bisogno di tutte le forze. A partire da domani sera, al Friuli, cinque partite in meno di un mese: al termine di questo ciclo, è l’obiettivo comune di società, squadra e tifosi, bisognerà aver raccolto più punti possibili.
Corriere dello Sport – Alberto Ghiacci

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