Totti alla festa: «Gioco ancora». L’ultima battuta del Capitano

Corriere Della Sera (L.Valdiserri) – Il primo incarico di Francesco Totti a Trigoria, dopo il rito collettivo con 60 mila fedeli di domenica, è stato fare il papà. Ha accompagnato Cristian agli allenamenti con le giovanili della Roma e ha passato la giornata dove ha vissuto negli ultimi 28 anni. Non è andato a pescare (Totti dixit), non è andato al mare (Pallotta dixit). La serata dell’Olimpico — «Il tempo è venuto a bussare sulla mia spalla dicendomi: dobbiamo crescere, da domani sarai grande, levati i pantaloncini e gli scarpini, perché tu da oggi sei un uomo. Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l’ultima volta. La piego per bene anche se non sono pronto a dire basta e forse non lo sarò mai» — è continuata con una cena all’Aventino con un numeroso gruppo di amici. Anche se stremato dalle emozioni della serata, Totti ha dovuto più consolare che essere consolato. E così, all’ennesima richiesta di continuare a giocare perché sono ancora pochi quelli più bravi di lui, tagliando una torta Totti è ritornato Totti e non ha resistito: «La lettera mica è finita… Manca un punto: il prossimo anno continuo. Continuo, continuo. Non so dove, ma continuo». E giù applausi. Parlava sul serio? Scherzava? Molto più probabile la seconda ipotesi, ma come capita ormai sempre — e Nainggolan ne sa qualcosa — il video è ben presto finito in Rete. E da lì sulla bocca di tutti. Non c’è dubbio che nella testa di Totti si stiano rincorrendo tante idee.

Quella che potrebbe chiudere il cerchio la dice Luciano Spalletti, in un’intervista rilasciata al programma di Sportitalia «La partita perfetta»: «A Totti va fatto fare il vicepresidente. Non me ne vogliano i direttori o Pallotta. Dico il mio pensiero schietto. Ho parlato con lui, lo gratificherebbe. Incarico corretto, giusto per quella che è la sua storia, il suo valore e la figura che la Roma può ancora usare». È una strada percorribile? Oppure è l’ultimo «regalo» di Spalletti a Totti, visto che l’incarico di vicepresidente, proprio come dice l’allenatore, potrebbe disturbare chi ha già incarichi importanti dentro la società? Spalletti è ritornato anche sul diluvio di fischi presi all’Olimpico, domenica sera: «Da un anno e mezzo mi ricordano tutti quello che ho fatto… Mi è stato presentato il conto. Ma io sono l’allenatore e devo fare delle scelte. Certe parole le ho usate per dare stimoli alla squadra. C’è qualcuno che se lo fai giocare in quello stadio inciampa all’ultimo gradino dell’Olimpico… Come è stato con Emerson all’inizio o con Dzeko in alcuni momenti, quando non riusciva ad esprimersi». Oggi Spalletti, che ieri ha incontrato il d.s. Monchi, terrà una conferenza stampa per dare l’addio e trasferirsi all’Inter: «Dirò cose molto importanti, la prima di tutte è che la Roma è in Champions. Di Francesco? Ne parlerò domani (oggi per chi legge; ndr)».

Il tecnico del Sassuolo è infatti la scelta per sostituirlo sulla panchina giallorossa, anche se c’è una pesante clausola da 3 milioni per liberarlo e il presidente Squinzi, nel caso di offerta di un giocatore da parte della Roma, vuole poterlo scegliere (Marchizza, Tumminello) e non che lo scelga la Roma (Ricci). Dal Sassuolo tornerà in giallorosso Pellegrini, che completerà il centrocampo con Strootman (ieri ha rinnovato fino al 2022) e De Rossi, che è d’accordo per altri due anni da capitano. Il presidente Pallotta, che ieri ha lavorato sul progetto stadio, dopo aver minacciato di andarsene se non avrà l’impianto entro il 2020, ripartirà oggi per Boston. Il vero incontro con Totti è arrivato per comunicati stampa. La Roma ha infatti inserito il numero 10 nella Hall of Fame giallorossa. «Essere con i miei idoli è un grande privilegio», ha commentato Totti. Questa è la storia, il futuro è ancora da scrivere.

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