Tornano Miranda-Murillo. E l’Inter rialza il muro

miranda murillo

La Gazzetta dello Sport (M.Brega) – Dunque, riepiloghiamo: la Roma arriva da 8 successi consecutivi in cam­pionato, da 8 gare di fila in cui segna almeno un gol, ha il mi­glior attacco casalingo della A con 35 reti in 14 partite e ha una striscia aperta di 7 partite in cui all’Olimpico piazza al­ meno una rete in campionato. Trentacinque, un otto nascosto sotto forma di «somma». Otto numero da brividi per l’Inter che si presenta all’Olimpico senza il suo numero 8 (Rodri­go Palacio, squalificato), ma con la coppia centrale titolare, Joao Miranda e Jeison Murillo.

IL RITORNOJuan Jesus, pro­mosso contro il Bologna con un 6 in pagella, lascerà spazio al colombiano che ha smaltito un piccolo affaticamento musco­lare. E così torna il «muro», quella coppia sudamericana su cui Roberto Mancini ha costru­ito la sua squadra impermeabile di inizio stagione. I due, in­sieme, sono cresciuti nel corso dei mesi anche se – come tutta la squadra – hanno passato settimane difficili tra gennaio e febbraio, quando l’Inter ha letteralmente inchiodato. Adesso che si va a Roma per una partita che dirà tantissi­mo se non tutto del finale di sta­gione, serve ri­trovare la sinto­nia e l’armonia che i due insie­me hanno tra­ smesso all’intera squadra. Grazie anche alla com­plementarietà delle loro carat­teristiche. Miranda più «pro­fessore» della difesa con la let­tura anticipata delle mosse altrui, con una marcatura elegante e di saggezza; Murillo più «istintivo», muscolare e di recupero in velocità quando serve. Il «rombo» difensivo completato da Samir Handa­novic in porta e Gary Medel in mediana ha reso la retroguar­dia nerazzurra un ombrello quasi perfetto per lunghi tratti. A Roma servirà questo. Servirà muoversi come legati da un fi­lo invisibile per sottrarsi ai gio­chi d’illusione che gli attaccan­ti rapidi di Lucia­ no Spalletti san­no creare. Murillo è stato titolare per 18 gare consecutive tra il 31 ottobre (Bologna-­Inter 0-­1) e il 6 marzo (Inter-­Palermo 3­-1), quasi un gi­rone. Sintomo di affidabilità fisica oltre che di una fiducia totale di Mancini nei suoi confronti. A febbraio invece Miranda ha avuto una giornata di stop per squalifica – niente trasferta di Verona e fu la domenica del 3­3 contro l’Hellas, quella dei gol tre metri sopra il cielo – al­trimenti avrebbe fatto 21 gare consecutive da titolare. Si è fermato a 20, ma tant’è. La fa­scia di capitano ereditata da Mauro Icardi sabato sera spie­ga bene l’impatto che il brasi­liano ha avuto sul mondo Inter in questi primi 8 mesi e mezzo.

SIRENE PER JOAO E JEISON – Il prestito biennale è costato 4 milioni e il riscatto obbligato­rio al 30 giugno 2017 è stato fissato con l’Atletico Madrid in 11 milioni. Guarda caso la stes­ sa cifra offerta dal Bayern Mo­naco per averlo il 1° luglio prossimo. Poco, se si deciderà di privarsene. Miranda, che il c.t. del Brasile Carlos Dunga vorrebbe portare a Rio per l’Olimpiade di casa, ha un «prezzo» superiore. L’Inter lo sa e tratterà se lo riterrà oppor­tuno. Stesso discorso per Murillo, sul quale il Real Madrid ha messo gli occhi da mesi. In questo caso si tratterebbe di un affare da super-plusvalenza. Arrivato dal Granada per 8 mi­lioni, potrebbe essere rivendu­to al triplo. Il muro potrebbe scindersi. Ma c’è tempo. Prima deve arginare la Roma.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti