Tiago Pinto: “Sono felice e motivato di essere qui. È un progetto a medio-lungo termine. Pellegrini? Presto il rinnovo” – VIDEO

Pagine Romaniste – Oggi è il Tiago Pinto day. Il nuovo General Manager della Roma, ufficializzato nei primi giorni del 2021, sostiene la conferenza stampa di presentazione. Il portoghese ha ritardato il suo primo evento ufficiale coi colori giallorossi a causa della positività al tampone Covid dopo il suo sbarco nella Capitale. Ieri però il dirigente ha fatto ritorno a Trigoria, dopo essere risultato negativo al virus, e ha assistito alla seduta di allenamento di Fonseca e i suoi in vista del derby di venerdì contro la Lazio. Queste le sue parole:

“Buongiorno a tutti, mi piacerebbe rispondervi in italiano, ma sto ancora studiando per conoscere meglio la lingua. Risponderò in portoghese per essere più chiaro”.

Benvenuto a Roma. Quali sono state le sue prime sensazioni all’arrivo nella Capitale?

Sono molto felice di essere qui e motivato. I primi giorni non sono stati facili da casa, un conto è in videocall ed un conto è sul posto. Da ieri sono arrivato qui ed ho potuto iniziare con lo staff e l’allenatore. Ne sono molto felice.

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Cosa l’ha convinta a lasciare il Benfica e venire qui alla Roma?

Come già sapete, i giornalisti italiani sono stati bravi. Conoscete la mia storia d’amore con il Benfica. Decidere di andare via non è stato facile, ma la convinzione è arrivata dopo i colloqui con Dan e Ryan Friedkin, che mi hanno spiegato il progetto. Mi hanno motivato e fatto capire che posso essere un elemento importante per rendere la Roma una squadra competitiva ed in grado di vincere dei titoli.

Che cosa si deve aspettare un tifoso dal vostro progetto? Provare a vincere già dalla prossima stagione o un piano più futuribile?

In Italia tutti si sono resi conto dello sforzo del presidente per tenere la sostenibilità del club. E’ un progetto a medio-lungo termine. Nessuno nel calcio può stilare un calendario per le vittorie, si vede nel futuro. L’ambizione è molto grande, a medio-lungo termine, ma quotidiana: staff, allenatore e tutti quelli che lavorano devono essere migliori del giorno precedente, di partita in partita. Se saremo in grado di farlo arriveranno risultati e titoli. La sostenibilità di un progetto è indispensabile per vincere in futuro e con costanza.

Cosa le ha chiesto Fonseca?

Con Fonseca non c’è problema della lingua (ride, ndr). Stiamo lavorando in team per trovare le soluzioni migliori. E’ un progetto a medio lungo termine, ma stiamo lavorando con Dan e Ryan per rendere la squadra ogni giorno più competitiva.

A che punto siamo con il rinnovo di Pellegrini?

Non c’è alcun dubbio e lo vedrete nel tempo, sono trasparente e dico la verità. Pellegrini incarna il progetto: giovane, di talento e legato profondamente alla Roma. Presto faremo il possibile per realizzare il rinnovo.

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Una vittoria di un titolo può arrivare in tempi ragionevolmente brevi?

In parte ho già risposto. Ribadisco: nel calcio e nello sport è impossibile stabilire una data entro la quale vincere. Senza entrare in esempi concreti, ma ci sono diversi casi in Europa o in Italia di squadre che hanno investito molto e non hanno vinto. Nel calcio non funziona così. Noi lavoriamo per rendere la Roma competitiva ed in lizza per le competizione. Se tutti i giorni lavoreremo con impegno per migliorarci saremo più vicini al nostro obiettivo.

Come si raggiunge il doppio obiettivo in un club che non ha le risorse economiche di Juventus e Inter?

Sarebbe bene prestare attenzione ai paragoni, ci sono club e contesti diversi. Questa società vuole trattenere i giocatori il più possibile, in questo modo è più facile raggiungere gli obiettivi. Siamo tutti consapevoli delle circostanze dopo la pandemia. Tutti cercano di reinventarsi. Noi vogliamo far crescere i nostri calciatori e trattenerli il più possibile.

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Può confermare che la Roma dovrà effettuare un quantitativo importante di plusvalenze per rientrare nei paletti del FFP?

Ancora una volta, non vorrei ripetermi, il mondo è cambiato. Sia in Italia che in Europa sappiamo dell’esistenza di regole finanziarie da rispettare. Siamo qui per lavorare in team per trovare le migliori soluzioni al momento giusto, con l’obiettivo chiaro di vincere. Questo vale sia a livello di ambizioni sportive che a livello di operazioni sul mercato, sia a gennaio che in estate. Siamo consapevoli della situazione attuale, profondamente cambiata, e nemmeno il calcio sfugge a questi discorsi, facendo parte del mondo dell’entertainment, dobbiamo tutti reinventarci.

Che ruolo avrà nelle scelte di mercato Ryan Friedkin?

Una volta di più vorrei ribadire il concetto che noi lavoriamo in squadra e che nessuno si sente una superstar. Non è il nostro modo di lavorare. Il mio lavoro riguarderà anche il mercato, in coordinazione con Dan e Ryan, ai quali spetta la decisione finale. Siamo qui per lavorare e cercare di far crescere la Roma, in sinergia con le persone che lavorano alla Roma e non affinché si possano attribuire solo a me idee e acquisti. Lavoro sempre di squadra.

Che tipo di struttura vuole creare? Nominerà un nuovo DS? Creerà un area scout?

Tanto per essere chiari, non arriverà nessuno, nessuno verrà messo sotto contratto. Il mio ruolo è quello di GM di tutta l’area sportiva, arrivo qui per lavorare con le persone che già ci sono. La mia prima missione è conoscere questi collaboratori per capire i processi e dare il mio contributo, altrimenti la mia presenza qui non avrebbe molto senso. Mi occuperò della gestione dell’area sportiva, di concerto con Dan e Ryan.

Creerà un’area scouting?

Ritengo che attualmente sia importantissimo avere un dipartimento scouting molto forte e molto solido. Sono cambiate molte cose, anche a livello di analisi dei calciatori. È fondamentale che ci sia uno scouting forte. Non significa che già non lo siano, ma che è importante che sia uno scouting della Roma. Servono risorse per avere una banca dati migliore possibile per prendere le decisioni migliori possibile.

Quante operazioni pensa di fare a gennaio? Incideranno sul mercato estivo?

Ancora una volta, siamo molto attenti sul mercato, lavoriamo intensamente tutti i giorni, c’è anche un lavoro invisibile che permetterà operazioni a medio-lungo termine. Non so dire quante operazioni faremo, quello che posso dire è che stiamo lavorando per poter realizzare le operazioni migliori. Aggiungo una promessa, corro questo rischio: da qui alla fine del mercato sarò disponibile a rispondere a tutte le vostre domande su quanto sia stato fatto e non fatto.

Cosa pensa del calcio offensivo di Fonseca? Quanto è importante condividere le idee dell’allenatore?

Ho lavorato con diversi allenatori e vado orgoglioso del fatto di aver collaborato con persone con mentalità diversa, ci sono grandi allenatori che si espongono ad altre filosofie per crescere. Paulo Fonseca sarà il quinto allenatore col quale lavorerò, conosco la sua carriera in quanto portoghese, non nascondo che mi identifico nelle sue idee di calcio, un calcio offensivo e dinamico. Le sue idee sono quelle che vogliamo per il nostro club.

Al giorno d’oggi nessuna società può prescindere dallo scouting. Affiderà una zona del mondo a ogni osservatore? Qual è il rapporto tra analisi di dati e l’occhio umano?

L’equilibrio è sempre importante, essenziale. Ci sono club che si sono basati quasi esclusivamente sulle statistiche, noi del calcio diciamo che le statistiche siano sopravvalutate. È necessario un equilibrio. Viste le difficoltà di viaggiare è importante dare il giusto peso a questo aspetto. Per quanto mi riguarda, filosoficamente apprezzo entrambi i fattori. Apprezzo l’occhio della persona esperta che ha giocato a calcio, che coglie delle sfumature, ma apprezzo anche l’importanza di dati di cui ci si può avvalere, con strumenti molto raffinati. È importante trovare equilibrio.

Come vi comporterete con le commissioni? È vero che non pagare un milione di commissioni all’agente di Reynolds ha influito sull’affare?

Innanzitutto non vorrei parlare del passato, ho il massimo rispetto per chi ha occupato questa posizione in passato alla Roma. Non parlerò di nessun caso nello specifico. Gli agenti fanno parte del mercato, onoreremo tutti i nostri impegni. Dedicheremo la giusta attenzione a questo tema.

Ha firmato da GM senza portarsi collaboratori, l’ultimo mercato della Roma lo ha fatto il CEO. Il ruolo del DS classico è un concetto superato?

Ottima domanda. In portoghese diciamo che è più importante discutere le cose che discutere del nome delle cose. Motivo per il quale intendiamo costruire un modello di gestione che ho già spiegato. Noi vogliamo avviare una gestione diversa che evidentemente guiderò. Spesso ci si sofferma sul discutere sui titoli, le qualifiche e i nomi e non sulla sostanza. Sarò il GM, la persona che sovrintenderà sul’area sportiva, ma all’interno del modello che vi ho illustrato.

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