Dopo la conferenza stampa di fine mercato, Tiago Pinto è volato a Oporto per prendere parte al Thinking Football Summit. Ai margini dell’evento, il gm giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni, riportate da Sportitalia. Ecco le sue parole: “Noi direttori sportivi ormai siamo diventati al 50% direttori finanziari. Quest’anno siamo stati obbligati a ricavare denaro dalla vendita di giovani. Quando cominci l’anno in negativo, hai solamente una forma di riparare ed è vendere giocatori”. 

Sul mercato arabo?
Quello che succede con l’Arabia Saudita già accadeva con la Premier verso l’Europa. È il mercato. Credo abbiano un obiettivo a medio-lungo termine e dobbiamo prepararci a quella realtà. Anche noi con la Roma abbiamo avuto un giocatore nel giro della nazionale brasiliana che è stato attratto. Io sono abbastanza tollerante e non vedo alcun problema, è il mercato. Possiamo discutere di politica e geografia, ma il mercato”.

Sulla fine del calciomercato in Arabia?
“Quello in cui non concordo è che il mercato duri oltre il termine di quello mondiale. Non posso competere con l’Al Hilal come con il Manchester City, ma nemmeno con il Brighton. Quindi bisogna reinventarsi”.

Il metodo di lavoro a Roma?
 “Nel mio mestiere devo sempre creare un ambiente armonico con allenatore e scouting. Nella Roma sappiamo esattamente il tipo di giocatore che possiamo contrattare, che l’allenatore conosce cosicché abbia reale possibilità di giocare. Si passa attraverso molte riunioni, affinché poi non risulti che il giocatore l’ha portato il direttore sportivo, o l’allenatore o il presidente”.