Tallo: “Ho la Roma nel cuore. Doumbia era fortissimo, ma non ha avuto tempo. Ho perso il posto per colpa della Malaria”

Pagine Romaniste (L.Fantoni) – Con la Primavera della Roma ha raccolto 25 presenze realizzando 19 gol. Con la prima squadra le apparizioni sono state solo 3 ma in quei pochi minuti è riuscito a fare un assist contro il Napoli. Gadji Junior Tallo è stato un giocatore della Roma per diversi anni prima di iniziare una lunga serie di prestiti in giro per la Francia. L’ex giallorosso si è raccontato ai nostri microfoni:

Quali sono state le tue emozioni al debutto con la Roma?

Emozioni indescrivibili. Ho pensato ai sacrifici e a tutto quello che avevo fatto. Roma resterà nel mio cuore, sarò sempre romanista.

Hai debuttato con Luis Enrique. Che allenatore era lo spagnolo?

Luis Enrique per me è come il dio del calcio. È stato il primo a darmi la possibilità di diventare un calciatore professionista e di esordire. Di lui posso solo parlare bene. Aveva una fiducia incredibile nei giovani come me. Si è visto dopo quanto era un grande allenatore, al Barcellona. Mi ricordo che mi voleva portare al Celta Vigo. Un grande.

La stagione però non andò bene. Perché secondo te? Troppi giocatori nuovi o qualcosa nello spogliatoio?

Era la sua prima esperienza, penso che non abbia avuto il tempo. Lui voleva fare le cose bene e in fretta. Come allenatore è stato il migliore che ho mai avuto. Era una persona giusta, se meritavi di giocare ti faceva giocare. Non penso abbia avuto problemi con i giocatori.

Poi è arrivato Zeman e tu non hai più giocato. Perché?

Quando è arrivato Zeman dopo le vacanze, io ho preso la malaria in Costa d’Avorio e quindi ho saltato tutto il ritiro precampionato. Dopo quell’episodio non mi ha dato più fiducia. Avevo perso il posto. Quando sono tornato mi ha fatto fare qualche panchina ma poi a gennaio sono andato in prestito al Bari.

Ti sei allenato con Totti e De Rossi. Che ricordi hai di loro?

Totti e De Rossi sono il re e il principe di Roma. Per loro ho il più grande rispetto. Io nel cuore sono romanista. Quando si parla di Roma si parla di loro due. Sono persone buone. Francesco è più silenzioso.

Hai vinto la Coppa d’Africa con Doumbia. Quanto avete festeggiato dopo? Perché lui a Roma ha fatto male?

È arrivato fuori forma è vero, ma non so perché, abbiamo festeggiato come l’Italia nel 2006 (ride, ndr). Lui è andato male perché appunto era fuori forma e la Roma aveva fatto un investimento. Vogliono i risultati subito e credo che lui non abbia avuto tempo. Doumbia prima era veramente forte.

I tifosi della Roma?

Che bei ricordi mamma mia. In Primavera abbiamo vinto la Coppa davanti a 20mila persone all’Olimpico contro la Juventus. Poi in prima squadra il debutto e l’assist al Napoli. i tifosi ti parlano dovunque, per le strade, nel taxi. Mi sono veramente innamorato della Roma. Mi ricordo ancora le parole della canzone “Roma, Roma, Roma, unico grande amore, c’è tanta gente che hai fatto innamorare”.

Potevi fare di più con la maglia giallorossa?

Penso proprio di si. Se non fosse arrivato Zeman si (ride, ndr). Comunque ho ancora 27 anni, non si sa mai, magari un giorno…

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