Svilar: “Non c’era neanche un motivo per il quale rifiutare l’offerta della Roma. Devo meritare la fiducia che hanno dimostrato di avere in me”

Il Corriere dello Sport (R.Maida) – La Roma ha presentato Mile Svilar ai giornalisti israeliani in occasione della trasferta a Tel Aviv sfruttandone la perfetta conoscenza dell’inglese. Il portierino arriva a parametro zero dal Benfica, è serbo di famiglia ma ha vissuto tutto l’infanzia il Belgio, dove imparare tre lingue è come respirare. Classe ’99, è una scommessa di Tiago Pinto che ha trovato la complicità di Mourinho. Durante il ritiro in Portogallo ha giocato spesso, non è sempre stato impeccabile nelle amichevoli, ma gli occorre tempo per inserirsi nella nuova squadra.

Svilar, come procede l’ambientamento a Roma?
Ogni giorno meglio. Abbiamo lavorato tanto in questo mese e io sto imparando a conoscere Mourinho, lo staff e i compagni. Sono soddisfatto, sto cercando di dare il massimo in ogni allenamento. Posso crescere, naturalmente, ma per ora va bene così. L’importante adesso è arrivare al top della condizione atletica per essere pronto nelle partite ufficiali.

Cosa l’ha convinta a scegliere la Roma?
Tutto. L’allenatore, che è incredibile, ma anche un grande club, il progetto, il direttore sportivo che già conoscevo al Benfica, la città pazzesca. Non c’era neanche un motivo per il quale rifiutare questa offerta.

Come vive il ruolo di riserva certa? Il titolare è Rui Patricio.
Sono qui per aiutare la squadra quando Mourinho avrà bisogno di me. Non chiedo altro per il momento. Poi sul campo si vedrà cosa riuscirà a raccogliere.

Le hanno promesso un posto da titolare in futuro, come erede di Rui?
No, nel calcio non esistono queste cose. Esiste solo il lavoro. E io sono pronto a dimostrare le mie qualità per meritare la fiducia che la Roma ha dimostrato di avere in me. Questa sfida rappresenta una grande occasione per affinare il mio talento e quindi completare il percorso di maturazione.

Stasera il test contro il Tottenham.
E’ un’esperienza che mi intriga, anche perché è la mia prima volta in Israele. Mi aspetto una partita spettacolare tra due grandi squadre.

Parte della squadra ha visitato Gerusalemme. Che impressioni ha ricavato da questo viaggio?
Buona. Ho sentito parlare tanto di questo Stato. Sono cresciuto ad Anversa, dove la comunità ortodossa è molto ampia. Ma io sono soprattutto un giocatore di calcio, quindi preferisco concentrarmi su quello.

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