Sua altezza Roma sfida… la pulce

Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Del Barcellona mettono paura i suoi talenti, giocatori con grandi qualità abituati a vincere. Contro squadre come questa Di Francesco rivede in parte la sua strategia. Aggressione e ripartenze, ma con la consapevolezza che è difficile togliere il possesso palla a un avversario come questo. Allora sarà una partita nella quale la Roma proverà a far valere la sua fisicità. Il Barcellona è più forte, allora bisognerà “sporcarsi la faccia”, giocare duro, metterla sul piano agonistico. Il nostro studio, prendendo in esame le probabili formazioni che scenderanno in campo stasera, dimostra che sulla media dell’altezza i giallorossi superano gli spagnoli di tre centimetri abbondanti, con la Roma che ha una media di 184,5 centimetri. Nel dettaglio fa un certo effetto la differenza tra i giganti della difesa romanista con l’attacco del Barcellona, addirittura ci sono ben venticinque centimetri da Fazio (1,95) a Messi (1,70). Allora bisognerà metterla sul piano fisico, sui duelli individuali, sapendo che il pallino del gioco resterà a loro per la maggior parte della durata dell’incontro. Ci vorrà un atteggiamento prudente, evitando gli errori commessi all’andata contro lo Shakhtar, quando la Roma prese il primo gol degli ucraini con la difesa alta quasi a centrocampo. Il Barcellona con il suo palleggio costringerà la Roma ad abbassarsi e a retrocedere spesso in difesa. Nel gioco aereo la superiorità fisica può fare la differenza. Per contrastare la fitta e veloce trama di passaggi con cui i bluagrana hanno fatto e fanno la differenza sempre e comunque, i giallorossi dovranno far valere, se e quando possibile, la maggior prestanza fisica, contrastando gli avversari ancor prima che questi siano in grado di ricevere e controllare il pallone. Non una tattica fallosa, ma semplicemente più tosta e dinamica del solito. Se c’è un punto a favore della Roma, insomma, è sicuramente dato dal fattore fisico. Un fattore che andrà sfruttato in tutto e per tutto, anche se poi, a conti fatti, ci si potrà accorgere anche che non sarà stato sufficiente per fermare Messi e compagni.

LA TENDENZA – Da diversi anni nel campionato italiano si dà gran de importanza al fattore centimetri, da unire alla qualità del gioco. Il primo a costruire le squadre guardando l’altezza dei giocatori è stato Fabio Capello, poi anche altri allenatori si sono allineati a questa tendenza. La Roma ha solo tre giocatori sotto il metro e ottanta e mentre il Barcellona ha un solo giocatore che supera il metro e novanta (Piquè), i giallorossi sono tre: Alisson, Fazio e Dzeko. Nell’attuale campionato italiano se si fa eccezione per il Napoli di Sarri, le altre squadre al vertice della classifica fanno del fisico una prerogativa fondamentale del loro gioco e soprattutto a centrocampo questo si evidenzia facilmente: nella Roma con Strootman, poi ci sono Vecino nell’Inter, Matuidi nella Juve, Milinkovic-Savic nella Lazio. Sono tra i migliori centrocampisti della Serie A che in comune hanno una fisicità oltre la media. In mezzo al campo la Roma di Eusebio Di Francesco con Strootman, De Rossi e Nainggolan fa della fisicità uno dei suoi marchi di fabbrica: il belga, il più basso, raggiunge i 175 centimetri, ma vanta un’esplosività nel breve senza eguali, oltre a una dinamicità straordinaria. L’olandese arriva a 186 centimetri e in campo è uno di quelli che corre di più. Il capitano si ferma ai 1,85 ma nei duelli anche lui gioca molto sul fisico. La Roma, quando è in condizione, riesce a superare gli avversari con possesso palla, aggressività e verticalizzazioni. La Roma concede sempre qualcosa agli avversari, ma nei grandi appuntamenti la difesa è rimasta sempre molto concentrata.

I DUELLI – Puntare sulla superiorità fisica a livello europeo conta molto, ma bisogna anche fare attenzione alle condizioni ambientali. Intervenire duro su Messi o Iniesta due volte a Barcellona diventa rischiosissimo, davanti a ottantamila spettatori che incitano la loro squadra. E’ come quando Maradona veniva toccato duro a Napoli. La Roma deve essere bravo a sfruttare la qualità fisica, cercando di vincere i duelli individuali e senza commettere troppi falli. Vincere i duelli individuali significa riuscire a infrangere una manovra importante come quella del Barcellona. Ma dipende anche in quale zona del campo li vinci. Bisogna saper sviluppare l’uscita. Su questo ha lavorato Di Francesco, per sfruttare la fisicità del centrocampo giallorosso. Provare a metterla sul palleggio significa rischiare qualcosa, per tentare l’uscita rapida con uno o due tocchi.

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