Strootman simulatore. Deve saltare Milan e Juve

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini-A.Pugliese) – Francesco Gabbani, che se ne intende, canterebbe di sicuro che nel «karma» di Kevin Strootman c’era di prendere due giornate di squalifica dopo il derby con la Lazio. Come all’andata, infatti, il giudice sportivo ha sanzionato con 2 turni di stop il centrocampista olandese, che dovrebbe saltare così i match contro Milan e Juventus. Il condizionale però è d’obbligo, perché la Roma – come a dicembre – ha presentato appello per la cancellazione. Missione riuscita quattro mesi fa (caso relativo alla trattenuta maglia da parte di Cataldi e relativa caduta di Strootman, con espulsione del laziale, in panchina) e pronta a ripetersi anche venerdì, alla presenza dello stesso giocatore.

IRONIA OLANDESE – Il giudice comunque, sollecitato all’utilizzo della prova tv dalla procura federale, ha parlato di «condotta gravemente antisportiva in occasione della concessione di un calcio di rigore». Le immagini infatti evidenzierebbero che «il calciatore, dopo aver spostato lateralmente con il piede il pallone, ha effettuato una torsione innaturale con relativa caduta a terra che in alcun modo può ricondursi al tentativo di intervento di Wallace». Risultato: ci sono i presupposti per l’applicazione dell’articolo 35 del codice di giustizia sportiva per «evidente simulazione». A Trigoria nessuno si è stupito, anche se la condanna si ritiene sbagliata. Strootman, tra l’altro, con un tifoso che parlava di 10 giornate di squalifica, aveva ironizzato: «Forse 11». L’appello però sarà fatto, e con questa tesi difensiva: l’olandese è caduto perché aveva tolto la gamba per evitare il colpo. Quindi, nessuna intenzionalità nel simulare, ma semplice autodifesa, senza contare che non ha «mimato» alcun danno. Morale: per la squalifica occorre non ci siano dubbi. Come in passato era successo a Iliev (2005), Adriano (2007) e Krasic (2010).

MONCHI ED EMERY – Se Rüdiger ha avuto il previsto turno di stop per l’espulsione, scagionato invece De Rossi, il cui gesto irriguardoso verso la panchina della Lazio non è stato ritenuto violento. Contro il Milan, quindi, l’emergenza potrebbe essere contenuta. Le «sanzioni» (si fa per dire) sono però arrivate dai tifosi giallorossi alla squadra e all’allenatore. Dagli Usa raccontano come il presidente Pallotta sia molto deluso da questo finale di stagione. A questo punto, se Spalletti – dando corso a quanto detto durante tutta l’annata – non accetterà di restare alla Roma, nessuno ne farebbe più un dramma. Squadra e progetto per ripartire ci sono, occorre solo una guida tecnica di spessore. Non facile da recepire, ovvio, ma la caduta libera delle azioni di Emery nel Psg lo renderebbero disponibile (se accomiatato) per la panchina giallorossa. Molto dipenderà anche dal nuovo d.s. Monchi, che oggi sarà presentato ufficialmente. Viste le premesse, l’«in bocca al lupo» è d’obbligo.

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