Stadio della Roma, Marino e Caudo difendono il progetto Tor di Valle

stadio-roma008

 

“La domanda che più mi hanno fatto in anticamera è se si farà lo Stadio della Roma. Io ho confermato agli assistenti laici del Santo Padre che è un impegno importante di quest’amministrazione”. Così il sindaco di Roma Ignazio Marino ha risposto, ai microfoni di Radio Radio, dopo l’incontro di questa mattina con Papa Francesco. “Vogliamo una città moderna e, come altre città del continente europeo, dobbiamo avere anche gli stadi di proprietà – aggiunge il sindaco – penso che sarebbe importante costruire anche uno stadio privato della Lazio, se ci sarà l’intenzione di imprenditori e soprattuto della società”.

Il nodo dell’interpretazione della legge sugli stadi. Proprio oggi, alle 11.30, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Giovanni Caudo, ha ricevuto una delegazione del comitato ‘Difendiamo Tor di Valle dal cemento’ che si oppone soprattutto alla costruzione del cosiddetto business park (con tre grattacieli) accanto al nuovo Stadio della Roma. Due ore di confronto, pur in un’atmosfera cordiale, non sono state utili a trovare un punto d’incontro. “Non è servito a nulla”, ha detto sconsolato Caudo stringendo la mano ai suoi interlocutori.

Dal comitato, che ha consegnato 2000 firme di cittadini contro lo stadio, emerge preoccupazione per l’interpretazione della cosiddetta legge sugli stadi (legge di stabilità, n° 147/2013) che, secondo quanto emerso dall’incontro, permette a imprenditori privati di costruire edilizia non residenziale pur di raggiungere l’equilibrio finanziario di un’opera di questo genere. Iniziative analoghe sono peraltro in corso, ha fatto capire Caudo, anche per i nuovi stadi a Milano e a Firenze. Il Comitato ‘Difendiamo Tor di Valle dal cemento’, che ha chiesto un nuovo incontro con Caudo nelle prossime settimane, a questo punto intende portare la propria protesta al Governo e al Parlamento.

 

 

romapost.it – A.Stabile

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti