Stadio, la maggioranza a rapporto da Grillo: braccio di ferro sul no

Il Messaggero (L.De Cicco) – L’appuntamento rimbalza nelle chat interne dei consiglieri, verso le sette di sera, quando Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno da poco lasciato la Sala degli Orologi dopo un vertice di due ore e mezza con Virginia Raggi. «Domani (cioè oggi, ndr) riunione di maggioranza». All’ordine del giorno, neanche a dirlo, c’è il progetto del nuovo stadio a Tor di Valle, bocciato dai grillini quando erano all’opposizione nel 2014 e ancora osteggiato dalla maggior parte dei consiglieri comunali M5S. Quelli a cui Grillo, ora, vorrebbe far cambiare idea.

IL PRESSING – Nel colloquio di ieri in Campidoglio, il leader pentastellato ha fatto capire che «va trovato un accordo» con i privati. Il vertice tra Comune e proponenti è fissato per domani, ecco perché è stata convocata in tutta fretta la riunione di maggioranza. «Anche Beppe parteciperà», dicono diversi esponenti pentastellati. Perché, probabilmente, è necessaria la presenza del leader per far mutare il segno degli equilibri interni. Il fronte del «No alla speculazione», coerente con quanto i grillini hanno ripetuto per tutta la campagna elettorale, si è ormai allargato. Da dieci, i consiglieri contrari a «stravolgere il Piano regolatore», sono diventati più di 15. E pesano nel pallottoliere dell’Assemblea capitolina. «Su temi come questo ci giochiamo la faccia davanti ai nostri elettori – spiega un eletto M5SAbbiamo sempre detto che avremmo fatto lo stadio dentro le regole, che significa nel rispetto del Prg. Non possiamo derogare su questi principi». I limiti fissati dal Piano regolatore, effettivamente, parlano chiaro: a Tor di Valle si possono costruire al massimo 350mila metri cubi. Un terzo di quanto sognano James Pallotta e il costruttore Luca Parnasi. Resta poi da sciogliere il nodo del vincolo che la Soprintendenza ai Beni culturali ha deciso di apporre sull‘ippodromo di Tor di Valle. E per il progetto, è quasi scaduta la dead line della conferenza dei servizi: il 3 marzo è fissata l’ultima riunione dell’organismo che dovrà decidere se approvare o bocciare l’operazione immobiliare. Anche se, ragionano in Campidoglio, la Roma sembra ormai orientata a chiedere una nuova proroga, che allungherebbe di un mese i tempi della decisione.

IL RIMPASTO – Sullo sfondo (ma non troppo), rimane il nodo dell’assessorato all’Urbanistica. C’è da riempire la poltrona lasciata vuota da Paolo Berdini una settimana fa. «Il nuovo assessore ci sarà – ha garantito ieri Grillo Il nome? Non c’è ancora il nome, comunque abbiamo… hanno delle scelte. Lavorano bene, state tranquilli». E ancora: «Ci saranno delle belle novità».

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