Stadio della Roma. Anche la Soprintendenza dice no

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Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Nelle audizioni della Commissione urbanistica regionale ieri è stato discusso il parere negativo emesso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha inviato alla Regione una relazione molto critica, sia sulle procedure seguite da Comune e Regione che su prescrizioni delle Belle Arti che non sarebbero state rispettate dai proponenti. Il senso della giornata è che lo stadio della Roma è a rischio. Il documento dell’organismo del Mibact – di cui siamo venuti in possesso – favorisce Berdini, che ha più tempo, perché è probabile uno slittamento dei lavori della Conferenza dei Servizi. Ma la Giunta comunale non è così contraria come si è mostrato anche ieri l’assessore all’Urbanistica.

I RILIEVI – In sostanza, i tecnici della Soprintendenza ha messo in rilievo le criticità del progetto presentato dalla Roma. Non è stato dimostrato che questa area è sicuramente priva di vincoli archeologici. E’ facoltà di questo ufficio aprire scavi, quindi è richiesta una documentazione più esauriente, per poter ottenere l’autorizzazione alla realizzazione della più grande opera di Roma. Ci sono, insomma, diverse lacune rilevate dalla Soprintendenza nel progetto definitivo. Se non vengono forniti tutti i dati non sarà possibile dare una valutazione definitiva. Ora sarà inevitabile che la Conferenza dei servizi si fermi in attesa di avere un’integrazione di dati. Il progetto definitivo avrebbe disatteso alcune prescrizioni, dopo che la Soprintendenza aveva dato il suo parere favorevole al progetto originario, chiedendo poi alcune integrazioni. Alla Roma trapela fiducia, perché secondo i proponenti il parere espresso dalla Soprintendenza non è vincolante e ai rilievi fatti si potrà trovare facilmente una soluzione.

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