Spettacolo da Champions, la Roma vola

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La Stampa (G.Buccheri) – Leggero e veloce. Ma anche imprevedibile. L’attacco della Roma è un rompicapo per gli avversari, una delizia per i giallorossi: senza centravanti di peso o, quantomeno, vero si può vincere, anzi stravincere, così la pensa Luciano Spalletti e così disegna la sua squadra. Il 4-1 alla Fiorentina nasce anche e soprattutto là davanti. O, meglio, dallo spazio che El Shaarawy, Salah e Perotti sanno conquistarsi o che i compagni creano con una continuità impressionante: Totti in panchina è la regola, Dzeko molto meno, ma oggi nella Roma si scala la classifica in questo modo.

APRE EL SHAARAWY – Sette, ora, sono i successi consecutivi nell’era Spalletti. La Roma si è trasformata in una macchina da punti (22 su 27 disponibili) e da gol (sono 59, tre in più del Napoli) e, per una notte, ci sono proprio gli azzurri di Sarri nel mirino (due lunghezze è la distanza dal secondo posto). El Shaarawy continua a divertirsi e a divertire, soprattutto il ct della Nazionale Antonio Conte: segnare cinque reti in sei partite è un prodigio come l’essere entrato tanto rapidamente in sintonia con la nuova realtà. Al suo fianco o poco più indietro ci sono Salah e Perotti, altri due interpreti del momento magico romanista. Salah confeziona assist e colpi ad effetto ad ogni gara, Perotti si muove con l’armonia di un fuoriclasse.

DOPPIETTA DI SALAH – La sfida si accende in cinque minuti e la Roma diventa regina: El Shaarawy e Salah vanno a segno, Perotti centra il palo. La Fiorentina si scopre improvvisamente in apnea e senza difesa: rimane un grosso punto interrogativo sulla scelta di Paulo Sousa che, con Borja Valero azzoppato in mezzo al campo, decide di non cambiarlo subito, ma aspetta quasi un quarto d’ora, giusto il tempo di subire il doppio svantaggio. La Roma corre, la Fiorentina molto meno e quando i viola sono costretti a subire un possesso palla veloce vanno in tilt. Contro il Napoli, lunedì scorso, i ragazzi di Sousa avrebbero meritato la vittoria ai punti perché più pericolosi e aggressivi di Higuain e soci: ieri sera la storia è stata un’altra e questo non fa che aumentare i meriti dei giallorossi. L’Olimpico ha applaudito il suo capitano Francesco Totti nel quarto d’ora finale quando è entrato in campo centrando il palo su punizione, ma ha osannato il suo allenatore per tutta la partita: Spalletti, oggi, è al centro di un progetto che lo vede in possesso delle chiavi del club.

VIOLA INCOMPIUTI – Il monologo della Roma si interrompe solo dopo il 3-0 di Perotti, quando la Fiorentina bussa alla porta giallorossa con un rigore realizzato da Ilicic prima dell’intervallo. Poi, suona sempre la stessa musica: così tocca ancora a Salah arricchire il pallottoliere di casa, un ex poco gentile con i suoi compagni di un anno fa avendo segnato anche all’andata a Firenze. Adesso la Roma fa rotta verso Madrid: martedì si ripartirà dallo 0-2 subito all’Olimpico dal Real. Alla Fiorentina non resta che cancellare in fretta la grande bruttezza per non trasformarla, a fine stagione, nella grande illusione: c’è da chiedersi perché, a volte, Paulo Sousa si ostini nel cambiare pelle alla propria squadra con tanta frequenza.

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