Spalletti, si è spenta la luce: vietato l’addio col fallimento

Il Messaggero (M.Caputi) – Per vedere un derby cinese che valga più di un posto in Europa League ci vorrà tempo. Poco o tanto dipenderà dagli investimenti e dalle giuste scelte tecniche. A oggi, il Milan è una squadra con limiti tecnici ma con un’identità, l’Inter ha talento, ma idee confuse. Con i risultati di ieri, la Juventus deve solo attendere la certezza dell’aritmetica per festeggiare uno scudetto, il sesto consecutivo, che ha praticamente già in tasca. A Pescara vittoria di routine nel segno di Higuain, con la nota stonata dell’infortunio a Dybala. A rendere ancora più agevole il cammino di Allegri verso il titolo ci ha pensato la Roma. Lo stato della squadra di Spalletti è preoccupante. Il miraggio di un possibile riavvicinamento alla Juve era propedeutico alla difesa di un secondo posto che da ieri è quantomai in bilico, non solo per la forza e l’entusiasmo del Napoli. Se la squadra di Sarri esprime gioco e spettacolo, la Roma appare svuotata e il tecnico incapace di dare la giusta scossa.

Non può essere solo una questione di condizione fisica. Il gioco è involuto, soprattutto sembrano mancare quegli stimoli che, classifica e obiettivi, dovrebbero rendere scontati. Aggiungere alla delusione delle eliminazioni nelle coppe il mancato secondo posto, renderebbe la stagione un fallimento assoluto. Anche la Lazio sembra accusare un po’ di stanchezza, lo spirito però è quello giusto. La squadra di Inzaghi crede nel quarto posto e vuole difenderlo con forza. A Genova ha sofferto, subito evidenti torti arbitrali, e, seppur due volte in svantaggio, ha conquistato il pareggio. Il rammarico per la mancata vittoria resta, ma non c’è tempo per guardarsi indietro. La concorrenza per i posti in Europa League è agguerrita e il calendario propone insidie pericolose, contro le quali serviranno lucidità e coraggio.

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