VIDEO HD – Spalletti: “E’ giusto che Totti e Pallotta si incontrino e prendano una decisione che faccia felici entrambi. Si rischia di banalizzare la questione e io non ne parlerò più. Io mi emoziono tutte le volte che la Roma scende in campo, perché mi dà sensazioni particolari e forti. Dzeko? La formazione la metteremo a punto nell’allenamento di oggi. Noi dobbiamo minimo arrivare terzi. Strootman migliora, si arrabbia sempre di più” – FOTO

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E’ il momento anche per Spalletti di effettuare la conferenza stampa. Il mister risponde alle domande dei giornalisti presenti a Trigoria alla vigilia di Roma-Inter. Queste le sue parole:

Inizia a parlare per primo il mister:

Manolas in settimana è stato gestito per questa infiammazione, ma ha sviluppato una quantità di allenamento corretta. Castan è il primo allenamento che fa perché ha avuto questa influenza abbastanza forte, lo valuterò nell’allenamento. Poi c’è Francesco che è stato gestito per questo fastidio all’anca, ieri si è allenato e lo farà anche oggi, sarà a disposizione. Gyomber è fuori, deve ancora recuperare.

Quando peseranno le diffide?
Abbiamo un numero di giocatori che ci permette di sopperire, le scelte si fanno per la partita di domani.

La classifica sembra imporre all’Inter una vittoria, si aspetta una squadra più offensiva?
Mi sembra che l’Inter abbia giocato tutte le partite per portare a casa risultato pieno, domani daranno ancora di più, mirano a questa posizione in classifica. Lo abbiamo fatto anche noi, è lecito che lo facciano anche loro.

De Rossi come sta?
Daniele si può valutare da qualsiasi parte, è quel calciatore che ha un po’ tutte le qualità che hanno dei calciatori importanti, dei calciatori che completano quello che è il suo atteggiamento in campo, in base alle sue caratteristiche naturali. Viene pensato in tutte le posizioni, senza escluderne nessuna, tenendo conto il resto dei calciatori che compongono la rosa.

Dzeko sarà confermato?
Questa volta qui ci prendiamo il tempo che abbiamo a disposizione e diciamo che tutte le soluzioni sono possibili, perché hanno fatto vedere che tutte e due le soluzioni d’attacco funzionano e possono essere utilizzate entrambe. Metteremo a punto nell’allenamento di oggi la formazione.

E’ un po’ penalizzante per lei questa gestione comunicativa su Totti?
Così non va bene, si rischia di banalizzare una delle questioni più importanti della Roma, una delle questioni più importanti della storia di questa squadra. Non è la via giusta sentire ogni persona che vuole parlare su Francesco. E’ giusto difendere, fare schermo, transennare questa situazione. Bisogna dar tempo alle componenti di parlarsi, quindi solo a Totti e Pallotta. Il metodo giusto è che si incontrino, si parlino e prendano una decisione, che deve far felici Totti e il presidente della Roma. E’ molto di più la storia di Francesco, sono loro due che debbono trovare la soluzione, noi dobbiamo solo prendere atto di quello che è il risultato di questo confronto, di questo parlare, di questo dirsela tutta fino in fondo. Lui e il Presidente devono essere felici per la soluzione che ne viene fuori. Io smetto di parlarne, ma lo dovreste fare anche voi, con i vostri discorsi banalizzate la discussione. Non ne parlerò neanche più io. Sono loro, accetto la controreplica. Lei come fa a sapere quello che si sono detti. Io se accettassi telefonate racconterei quello che mi pare. Lei riporta delle cose non vere, delle cose distorte e di sentito dire. Io non sono il Presidente, quello che ha detto lo sa lui. Loro si debbono incontrare e devono parlare, sono loro che hanno due posizioni, non c’è allenatore o direttore che può interferire. Lui può avere anche il piacere di giocare un solo minuto la prossima stagione. Il mio giudizio non conta niente, tutte e due devono trovare un qualcosa di piacere in questa soluzione, io e voi ne prendiamo atto e ci comportiamo di conseguenza.

Guardando la Juve, ha pensato a cosa manca alla Roma per essere a quel livello?
Io, se devo andare a cercare qualcosa per migliorare la Roma, guardo la Roma, non la Juve. Hanno calciatori eccezionali, Bayern e Juve hanno una grande mentalità e di livello. Poi sono contento di quello che esercita la mia squadra e di quello che sta facendo vedere la mia squadra. Tutto si può migliorare, bisogna andare a lavorare ed essere aperti a trovare cose nuove per mettere sul proprio piatto dei valori che danno una spinta per arrivare all’obiettivo. La Roma è già una buona squadra, su cui si può lavorare per migliorare.

Ritroverà Mancini, che ricordi ha delle sfide con lui?
Io mi emoziono tutte le volte che la Roma scende in campo, perché mi dà sensazioni particolari e forti. Io ricevo sempre questo urto che mi dà una partita di calcio, l’Inter te lo condisce un po’, ha grandi calciatori e un gran tecnico. Spero che la mia squadra sia all’altezza dell’importanza del match.

Domani c’è il rischio di vedere due soli italiani in campo nei 22 titolari, che segnale è?
E’ un po’ tutto, dipende che cosa vogliamo sostenere, a cosa vogliamo dare forza, è chiaro che il mondo va verso le aperture, bisogna essere all’altezza di ciò che propongono fuori se si vuole migliorare. Difendere il nostro orticello va bene per alcuni versi e meno per altri. Ci sono calciatori italiani che giocano all’estero e si fanno onore. Per me la soluzione è sempre quella di aprire, di imparare, di confrontarsi. Se devo essere bravo perché tengo bassi tutti gli altri, è meglio che qualcuno prenda il mio posto.

Dici sempre “Se resto”, avresti la forza di opporti alla cessione dei top player?
Io delle cose che devo parlare con il Presidente non le dico a voi, non ne ho bisogno. Da qui alla fine del campionato ci sono partite fondamentali per il futuro di ognuno di noi, bisogna fare attenzione nello sviluppo di queste gare qui. Poi faremo altri discorsi, ma le attenzioni sono a mettere ora tutte le qualità e le caratteristiche che abbiamo. Poi se un giocatore gioca una brutta partita perché è cercato da altri non ha valore per me, la partita di domani è fondamentale, dobbiamo arrivare assolutamente in questa posizione qui, noi dobbiamo difenderla e guardare anche a qualcosa di più. Andiamo alla ricerca di pressioni, guardiamo sempre più in là, qualcuno magari è contento di essere quinto, ma io no, mi garba guardare avanti.

Lei ha come obiettivo quello di allenare la Nazionale?
A me piace fare l’allenatore, piace fare questo lavoro, ho provato a staccare per un po’, ma poi sono stato ritirato dentro. Se lo faccio nel posto che mi piace questo sentimento è ancora più grande. Quando uno trova queste due componenti si guarda al risultato che dobbiamo raggiungere quest’anno. La programmazione va bene quando sei tranquillo, quando sei nelle condizioni di poter decidere e valutare a bocce ferme. Sono in una ricerca che va al di là di questo, la squadra deve sapere questo qui, non voglio dare nessun dubbio sulla mia ricerca momentanea, noi dobbiamo minimo arrivare terzi, poi se qualcuno perderà qualche punto dobbiamo cercare di arrivare il più possibile vicino a quelle due squadre. Io mi sento all’altezza della Nazionale, sì.

Come si esce da questa situazione che riguarda la Curva Sud? Chi ha colpe?
A me sembra fondamentale che una persona come Gabrielli abbia dato ulteriori aperture, bisogna saper cogliere queste aperture ed inserirsi, bisogna essere bravi a diminuire il proprio orgoglio e il proprio sentimento di rivalsa, che è una caratteristica dell’italiano in generale. Dalle parole si capisce che se si vuole si trova una soluzione insieme. Non conosco la questione fino in fondo per poter indicare chi ha torto o ragione, dico che siamo vicini a una soluzione perché c’è buon senso da parte di chi comanda.

Ha inciso sul rendimento di molti giocatori, che sono migliorati dal suo arrivo…
Le cose più belle che si provano avendo il mio ruolo è vedere gli sviluppi in allenamento. Se vedo i ragazzi dentro la causa, che viaggiano, che pedalano, che hanno voglia, disponibilità etc è un risultato importantissimo, si lavora meglio e si vive meglio. Ce l’ho un cruccio, il fatto di aver trovato gente come Keita e Maicon a questa età qui, sarebbe stato un piacere allenarli tempo fa, sarebbe stato bellissimo.

A che punto è Strootman nel recupero? La difesa a tre è fattibile solo con De Rossi?
Strootman sta migliorando di volta in volta, sta facendo sempre più contrasti, si arrabbia sempre di più in allenamento. La sua faccia incute timore, lotta per una punizione, per un gol, per qualsiasi cosa che gli vada contro nella partitina d’allenamento, è molto vicino al ritrovare tutte le sue qualità. Poi ha bisogno della partita vera, di giocare partite dove riscontra situazioni reali, in questo poi deve confrontarsi col resto della squadra, ci sono calciatori che stanno facendo bene, non è Strootman a priori, magari lui si può inserire quando un Pjanic è sotto al suo livello, ma ora non è così. De Rossi può giocare da tutte le parti e la squadra può giocare in tutti i modi sia se lui c’è, sia se non c’è.

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