Spalletti: “Tornerei in Italia. Con la Roma fu proprio divertimento”

Luciano Spalletti, due volte campione di Russia sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Tra le sue abitudini nella “nuova” città, il momento negativo che sta attraversando la sua squadra, seconda in campionato a – 6 dalla capolista e fuori dalla Champions dopo la fase a gironi, ed uno sguardo alla serie A, il tecnico di Certaldo trova il modo di parlare anche della Roma. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:

Chi le piace ancora in Italia?
“Il Napoli. Mi piacerebbe che vincesse lo scudetto. La Juve è di certo la squadra da battere, ma ha messo pesantemente la mano sulla rosa. Il Napoli ha fatto scelte oculate e l’opera di Mazzarri, lavoro di crescita di talenti e continuità di risultati, andrebbe premiata. Anche perché il Napoli ha qualche mezzo in meno di altre. Poi penso alla Fiorentina. E’ quella che ha lavorato meglio sulla scelta dei giocatori e del tecnico. Prendendo Montella, la Viola ha scelto il bel gioco. E Vincenzo è stato bravo a piantare nel progetto uno che conosce il segreto del gioco del calcio: Pizarro. Al mondo, ce ne sono pochi come lui. Mi piace molto anche Cuadrado, uno che cambia le partite”.

Non ha nostalgia dell’Italia?
“Tanta, perché comunque gli affetti sono là. Anche del calcio, sì. Ho avuto la fortuna di veder giocare bene le mie squadre. Con la Roma è stato proprio un divertimento. Tifo per la Roma. E’ ancora in rodaggio, per il motore che ha. Zeman è un tecnico di spessore, personalità e anche qualità. Ma ancora non si vede. Spero metta la squadra a puntino”.

Chi le piacerebbe allenare?
“Ride. «Ah, domanda cattiva. Non si fa. Nel calcio si cambia idea facilmente ma per ora credo di restare all’estero. Ho un contratto di 3 anni con lo Zenit e un grande presidente con una caratteristica fondamentale per me: vuole bene alla città e alla squadra. E poi mi piace vincere, guadagnare e comandare. Sono viziato ormai. Ci tornerei anche in Italia, ma bisogna vedere come e con quali obiettivi. Una cosa è certa: prima di chiudere mi garberebbe un’esperienza in Inghilterra”.

 

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