Spalletti prepara la lista incedibili

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Il mercato non è solo entrate e uscite ma anche conferme. Della rosa della Roma, Luciano Spalletti è abbastanza soddisfatto. Il presidente Pallotta idem. Perciò nelle intenzioni della società non c’è un’idea di stravolgimento. Semmai di aggiustamento. Ecco perché l’allenatore ha individuato una serie di giocatori che, per quanto sia possibile, devono rimanere in organico anche nella stagione prossima.

PORTIERI – Tra questi, c’è il portiere Szczesny. Che Spalletti ha criticato per la «troppa sicurezza» mostrata nelle ultime settimane. Ma che la Roma sta cercando di trattenere, modificando la formula del prestito con l’Arsenal. Anche De Sanctis, per il suo ruolo di leader dello spogliatoio e di uomo squadra, meriterà la conferma e un altro anno di contratto. E se poi arriverà Alisson, che la Roma ha già acquistato dall’Internacional di Porto Alegre per 7,5 milioni, tanto meglio. Alisson avrà tutto il tempo per ambientarsi. In questo senso la notizia di una possibile esclusione dall’Olimpiade di Rio, rimbalzata dal Brasile, lo aiuta in chiave Roma: raggiungerebbe l’Italia subito dopo la Coppa America.

DIFESA – Manolas e Florenzi, naturalmente. Ma anche Rüdiger e Digne servirebbero a Spalletti nella stagione in cui guiderà la Roma dall’inizio alla fine. La difesa va rinforzata, secondo l’allenatore, non destabilizzata. Bisogna capire se la Roma riuscirà ad acquistare sia Rüdiger (9 milioni) che Digne (16,5 milioni). I contatti con Stoccarda e Psg sono in corso. Più facile il lavoro in Germania, perché i tedeschi hanno chiesto il cartellino di Iago Falque.

CENTROCAMPO – In mezzo al campo, meglio non toccare niente: Pjanic e Nainggolan sono i pezzi grossi che la Roma proverà a non vendere. Strootman, nelle speranze della società, sarà il grande rinforzo, mentre De Rossi si potrebbe trasformare in alternativa di lusso. Keita, a fine contratto, ha deciso di andare via per ragioni personali, ma per quanto Spalletti lo ha utilizzato in questi mesi sarà una perdita significativa. Chissà che non si riesca a convincerlo a rimanere a Roma per un altro anno.

ATTACCO – E davanti? Perotti è l’architrave del gioco, «un grande calciatore che mi ricorda Jorgensen», guai a chi lo tocca. Salah è «un campioncino» che con Spalletti è sempre stato titolare segnando 7 gol in 13 partite di campionato. Quindi: incedibile. Totti è un capitolo a parte di cui si è già detto tutto. L’incognita uno si chiama El Shaarawy: piace molto alla Roma tutta ma costa 13 milioni. Si può e si vuole fare? Bisogna decidere entro il 15 giugno, altrimenti il giocatore torna di proprietà del Milan. E poi va beh, c’è il mistero Dzeko su cui Spalletti ieri ha opportunamente glissato. «Edin lunedì avrebbe giocato titolare – ha ripetuto a Roma Radioma non stava bene. Abbiamo deciso di non rischiarlo, d’accordo con lo staff medico e dopo un colloquio con il ragazzo». La sensazione nitida è che il suo futuro dipenda dalle opportunità estive. Sue e della Roma. Di sicuro, nonostante la dichiarazione preliminare («Se avessi potuto chiedere un centravanti, avrei chiesto lui. E ora ce l’ho») che oggi suona un po’ anacronistica, Dzeko non fa parte della lista degli intoccabili. Anzi.

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