Spalletti: “La Lazio non è il Real”

conferenza stampa spalletti

Il Tempo (A.Austini) – Un abbraccio fa sempre bene, a patto che non diventi stritolante. Alla vigilia di un derby cruciale la Roma ha riaperto le porte di Trigoria ai tifosi: circa 500 ultrà, che oggi pomeriggio diserteranno l’Olimpico a differenza dei dirimpettai laziali, si sono radunati all’ esterno del centro sportivo per seguire l’allenamento dopo che gli era stato vietato di farlo al Tre Fontane. Il dg Baldissoni e Spalletti li hanno fatti entrare sul campo del «Di Bartolomei» durante l’intervallo della partita degli Allievi che si stava giocando, la squadra si è radunata davanti alla tribuna piena, ma tenendo una «distanza di sicurezza» come chiesto dall’ allenatore. Primo per evitare scene tipo quella vista a Formello in settimana (un capo tifoso che paragonava il derby a una guerra etnica incitando i calciatori), secondo perché il concetto di farsi catechizzare da qualcuno, in generale, non piace al toscano. Oggi sarà il suo decimo derby e lo prepara senza proclami.

La classifica stavolta incide sulla gara?
«Le due squadre stanno facendo bene e la partita vale molto. L’ esito di questo derby sarà insidioso».

 Allo stadio ci saranno molti più laziali che romanisti. Vi pesa?
 «Chi vive qui dentro vive la romanità la sente addosso tutta la settimana, non abbiamo bisogno di spinte».

Dall’esterno questa partita sembra cattiva.
«Questo termine è meglio non usarlo, preferisco parlare di eterno contrasto. È una gara speciale, ma si vince come le partite normali. Smuove due classifiche, quella del campionato e quella del confronto cittadino. In settimana ho guardato immagini e ho sentito frasi, ma in mezzo a tutto c’ è solo una palla, non ci sono razze nel calcio».

Voi siete pronti?
«I giocatori hanno le qualità per vincere questo derby. È quello che ho detto alla squadra: non è come affrontare il Real Madrid, quando nei discorsi ai ragazzi dici “Ce la potete fare” e gli chiedi qualcosa in più. Stavolta invece dobbiamo essere noi stessi, il più possibile. Sarà dura perché la Lazio sta facendo un buon calcio e vola sulle ali dell’entusiasmo, ma la Roma ha le carte in regola per giocarsela alla pari e portare a casa il risultato. Basta fare le scelte nei momenti giusti, avere la personalità di passare anche da “bischero” e far credere che sei così, ma poi ti riscatti».

Inzaghi sembra dare più importanza di lei alla sfida: ci pensa da otto mesi. Vantaggio o limite?
 «Non lo so, dipende da come lo percepiscono. Noi della Roma abbiamo due passioni in generale, ora ne esercitiamo solo una e tutte le attenzioni vanno su questa partita. Ma è chiaro che fino a tre giorni fa dovevamo darla anche alle altre gare. È il derby della Città Eterna, finché ci sarà il Colosseo esisteranno la Roma e anche il derby».

Stavolta si dice che la Lazio parta favorita.
«Ci fa piacere, sarà uno stimolo in più per arrivare ad avere un livello di confronto alto. Ma c’è qualcosa che non torna visto che siamo un punto avanti a loro. Poi di sicuro dobbiamo migliorare sotto certi aspetti, negli ultimi tempi abbiamo fatto vedere che non sempre abbiamo messo il 100%, specie nelle “letture” di squadra».

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