Spalletti: “Adesso servono i tifosi”

Corriere dello Sport (R.Maida) – Il turnover che funziona, il secondo posto difeso con tutte le risorse possibili, il sorriso che torna dopo una settimana buia. Ma non è la domenica giusta per festeggiare perché la Roma non ha brillato, al di là del risultato rotondo, perché le scorie dell’intervista di Pallotta ancora si sentono, perché Totti ha chiesto di non entrare in campo nel finale, perché in vista del Lione l’assenza dei tifosi rappresenta un motivo d’inquietudine. Negli spogliatoi del Barbera, Luciano Spalletti ha tante cose da dire. Usa toni garbati ma vuole parlare dritto al cuore della gente. «Ci tengo a fare chiarezza per gli sportivi della Roma – premette – Io sono entrato in questo club, più di un anno fa, accettando situazioni imbastite in precedenza, perché mi andavano bene. Sapevo che c’erano delle difficoltà, anche sul mercato, e le ho accettate: Gervinho è andato via, Digne ce lo hanno portato via, poi Pjanic… Eppure non ho chiesto niente. Adesso siamo in un momento di stanchezza (è arrivata l’ammissione, ndr) che vale per tutte le squadre europee quando si hanno solo due giorni per recuperare tra una partita e l’altra. Quindi stiamo provando a fare il massimo, come è successo a Palermo». Giura di non essere offeso dalle critiche del presidente: «Se tocca i giocatori gli rispondo. Finché se la prende con me tutto ok. Non mi faccio impressionare dalle parole di Pallotta». In serata, poi, il presidente ha mandato il suo messaggio alla Roma: «Vittoria preziosa in questa fase». Ma del futuro Spalletti che pensa? «Ragazzi, se perdo altre due partite io vado a casa. Nel calcio le cose cambiano velocemente. Io ho fatto un favore alla Roma non firmando il contratto. Secondo me i dirigenti hanno anche gradito visto che all’allenatore precedente (Garcia, ndr) hanno dovuto dare dei soldi dopo l’esonero».

IL PUBBLICO – Lascia la sala stampa complimentandosi con il Palermo e Palermo: «Siamo stati accolti benissimo, anche in città. E allo stadio è stato uno spettacolo vero». E gli applausi al pubblico siciliano gli fanno tornare in mente l’Olimpico semivuoto: «Giovedì ci attende una partita difficile, nella quale dovremo forzare certe situazioni per ribaltare il risultato dell’andata. Diventerebbe fondamentale ritrovare 60.000 persone allo stadio: con il nostro pubblico sarebbe una storia diversa, l’urlo della Curva Sud Sud sarebbe il primo passo della rimonta. Non ho mai capito perché i nostri tifosi si siano messi di traverso e perché negli ultimi tempi abbiano tenuto il punto. Pur di fare un dispetto alle istituzioni, creano un danno alla squadra che amano…». Mai Spalletti aveva preso una posizione così critica nei confronti del tifo romanista.

LE ALTERNATIVE – Tornando alla partita, Spalletti è moderatamente soddisfatto dell’esibizione della Roma: «Avevamo sei giocatori diversi e abbiamo fatto tutto nella maniera corretta, a parte i primi venti minuti del secondo tempo nei quali la squadra è andata un po’ in difficoltà. Non riesco a capire come mai in certi momenti i calciatori facciano scendere il loro livello di personalità nelle giocate… Questa è la cosa che più mi preoccupa non solo in vista del Lione ma in generale. Ma non era facile vincere a Palermo, visto che loro si giocavano moltissimo dopo aver saputo che l’Empoli aveva perso». Sui singoli sottolinea: «Mario Rui ha fatto una partita strepitosa. Anche Paredes ed El Shaarawy sono stati bravi. E il debutto di Grenier è stato ottimo: l’ho sostituito solo perché temevo fosse a corto di fiato dopo molto tempo che non giocava. Quelli che fin qui avete visto di meno devono stare sempre sull’attenti perché abbiamo bisogno di loro. Senza le risorse fresche noi non andiamo da nessuna parte da qui alla fine della stagione. Perché gli altri sono spremuti con tanti impegni ravvicinati». Appunto.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti