Il Tempo (R.C.) – Frena l’iter per il via liber alla realizzazione dello stadio della Roma a Pietralata. Il voto dell’Assemblea capitolina sulla proposta di delibera che riconosce la pubblica utilità al progetto, infatti, non è ancora arrivato e probabilmente si farà attendere per altre settimane, visto che la commissione capitolina Urbanistica non ha ancora fornito il proprio parere. Una doccia fredda per l’assessorato di Maurizio Veloccia, che sta seguendo direttamente il dossier stadio e che a febbraio aveva ipotizzato il voto dell’Aula Giulio Cesare intorno a metà marzo.
Un intoppo non da poco, visto che senza la dichiarazione del pubblico interesse da parte del Consiglio il progetto non può approdare alla conferenza dei servizi decisoria (quella preliminare è già stata svolta con esito favorevole) e arrivare alla fase esecutiva. Il sindaco Gualtieri mostra comunque un cauto ottimismo: “Stiamo lavorando per avere il voto dell’Aula dopo Pasqua, il prima possibile. L’obiettivo – ha detto a margine di una riunione a Palazzo Chigi – è chiudere ad aprile“. La Roma ha presentato uno studio di fattibilità per la realizzazione e gestione dello stadio in project financing su un’area del Comune (in cui ci sarebbero però alcune particelle private) chiedendo il diritto di superficie per novant’anni.
Il costo complessivo ammonta a circa 528 milioni e la capienza prevista dell’arena che va da 55 mila a 62 mila spettatori. Oltre allo stadio, il club conta di realizzare strutture ricettive e di intrattenimento, parcheggi, aree verdi aperte al pubblico e opere di urbanizzazione volte a migliorare l’accesso all’impianto per un valore di circa venti milioni. Sull’iter comunale rallentato il presidente della commissione Sport Ferdinando Bonessio, pur rassicurando i tifosi, lscia intendere che in tempi per la costruzione dello stadio potrebbero allungarsi e non di poco. “Per una proposta così complicata, dove sono chiamate ad esprimersi sei commissioni – afferma Bonessio – c’è una attenzione particolare e si stanno sviscerando tutte le problematiche a livello di impatto sul territorio. Se ottenessimo un signor progetto, che soddisfa tutti e che può tranquillizare comitati e associazioni che in questo momento sono contrari, anziché pensare di fare la prima partita nel 2027 per il centenario della Roma, ma magari festeggiarlo con la posa della prima pietra, secondo me avremmo fatto un gran lavoro lo stesso“.