È sempre Re Totti. Ma sul contratto è ancora stallo

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La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Se le stelle avranno voglia di farci nuovi doni calcistici, faremo bene a non dimenticare che il terzo figlio di Francesco Totti si è virtualmente dichiarato pronto proprio mentre suo padre riceveva a Madrid la «standing ovation» del Santiago Bernabeu. Insomma, che Ilary Blasi abbia «finito il tempo», come si dice comunemente, in un giorno così speciale, lascia quasi sperare in una trasmissione dei geni calcistici al bimbo (o bimba) che verrà.

«EMOZIONI UNICHE» – In anni recenti, un onore del genere agli italiani era capitato solo ad Alessandro Del Piero e Andrea Pirlo, senza però dimenticare che gli applausi al capitano della Roma non sono mai mancati in tutte le apparizioni. Non basta. A fine partita, oltre all’incontro reso pubblico con Sergio Ramos, anche Cristiano Ronaldo, Marcelo, Pepe e James Rodriguez sono andati a rendere omaggio a capitan Totti, che infatti ha parlato di un pizzico di «rimpianto» per l’antico no al trasferimento al Real, tant’è che ieri ha ringraziato ancora.

STALLO RINNOVO – In attesa dell’erede, però, inutile dire che il discorso legato al contratto di Totti è tornato d’attualità. La situazione è nota: il capitano della Roma ha detto a James Pallotta che lui vuole continuare a giocare, anche se sa bene come molti a Trigoria non siano convinti di questa decisione. Spalletti si è tirato fuori dalla vicenda, dicendo solo che – qualsiasi piega prenderà – lui vuole solo che gli resti l’ultima parola sulle scelte di campo. C’è da dire comunque che, dopo lo sfogo ai microfoni Rai (e la relativa «punizione» dell’allenatore), tutti raccontano come Totti si alleni regolarmente, senza creare mai problemi a nessuno.

RE DELLE MAGLIE – Sembra chia­ro che la questione non è econo­mica. Ovvio che il numero dieci giallorosso (che dirà no a offer­te estere) non pretenda di gua­dagnare gli attuali 3,4 milioni del suo ingaggio, quindi accor­darsi sulla parte economica sa­rà la cosa più agevole. Non solo. Secondo uno studio pubblicato da «Repubblica», la Roma ven­de circa 80 mila magliette a sta­gione, e oltre 50 mila sono di Totti, il che porta alle casse del club un quinto dei ricavi, cioè quasi un milione a stagione. Se poi ci si basa sul «celebrity Dbi», indice di notorietà e percezio­ne, si vede che il capitano della Roma ha un livello di popolari­tà pari al 99%, fra gli sportivi italiani secondo solo a Valenti­no Rossi. Ed è in cima anche per indice di gradimento (73, come Pirlo e Buffon) e fiducia ispirata nell’audience (57, molto alto). Come sorprendersi perciò che ieri Carlo Rienzi, presidente del Codacons e candidato a sindaco di Roma, abbia detto di lui: «Lo vorrei nella mia giunta come assessore allo Sport»? Morale: è arrivato il momento delle de­cisioni. Totti probabilmente avrebbe voluto che il presidente Pallotta già in questa visita avesse preso una decisione, ma il tormentone sembra destinato a continuare. In attesa della prossima «standing ovation».

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