Sassuolo-Roma 2-2, le pagelle: Cristante non tradisce, Rui Patricio sì. Karsdorp e Mancini disastrosi. Pellegrini fuori forma, segnali di Vina

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Come all’andata, il risultato finale viene determinato all’ultimo minuto tra Roma e Sassuolo. All’Olimpico El Shaarawy – out per un problema al polpaccio – aveva regalato la vittoria a Mourinho; al Mapei, invece, Cristante fa rosicchiare un punto, giusto per non far entrare la Roma in un vortice pericoloso, che rimane comunque vicino.

In vantaggio di 1-0 per il rigore trasformato a fine primo tempo da Abraham, i limiti caratteriali – e tecnici – evidenziati dal tecnico della Roma emergono nella ripresa. Il Sassuolo si rialza e finisce per completare la rimonta con un pastrocchio difensivo tra Karsdorp, Mancini, Smalling e Rui Patricio, attribuito dalla Lega solo all’inglese. Al 73’ Traoré raddoppia. Nel finale ci pensa Cristante – e la goal line technology – su angolo battuto da Veretout a riprendere la Roma dall’inferno, portandola poco sopra.

Difesa da incubo. Il centro-destra con Mancini e Karsdorp è preda facile per il Sassuolo. Così arriva il pareggio. Ed il sorpasso, di cui fanno parte entrambi. Meglio l’altro lato con Kumbulla ed un ottimo Vina. A centrocampo palpabile solo MKhitaryan. Pellegrini ancora fuori forma, Oliveira né carne né pesce. Felix disordinato, Abraham a fatica. I cambi di Mourinho fruttano, anche se solo un punto. MaitlandNiles, Veretout e Cristante entrano con la giusta determinazione. Il francese e l’azzurro confezionano un pareggio che allontana di poco numerosi fantasmi.

LE PAGELLE

Rui Patricio 4 – Rovina un buon primo tempo con un errore goffo, forse beffato dalla deviazione di Smalling. Ormai frastornato, esce senza convinzione sul raddoppio.

Mancini 4 – Nel tentativo di contenere Traoré arriva fino a centrocampo. Con le discese di Kriakopoulous balla e cambia sempre posizione per affrontare l’uno contro uno, non trovando mai quella giusta, come in occasione del gol annullato. In ritardo sul pareggio: rimane a metà – come a Milano – e non interviene. Si replica sul raddoppio: vede l’errore di Karsdorp, quando deve intervenire lascia calciare Traoré. Timbra l’abbonamento all’ammonizione. Salterà il Verona. Da valutare bene le condizioni ed i numeri del rinnovo. E se farlo. (Dal 75′ Maitland-Niles 6 – Risultato sembrava ormai andato, ma due cross poco equilibrati aiutano il disperato tentativo di rimonta).

Smalling 4,5 – Il ricordo dell’errore nel vantaggio dell’Inter di martedì è ancora nitido. Subisce le sfuriate emiliane, attorno alla mezz’ora comincia a farsi vedere. Toglie qualche pericolo, che rischia anche di creare nel primo tempo. Ma che arriva ad inizio ripresa: sporca quanto basta il cross di Traoré ed induce Rui Patricio all’errore.

Kumbulla 6 – L’infortunio di Ibanez gli regalerà più spazio. Quello che attacca sin da subito. Inanella uscite dal blocco precise, nelle quale deve indossare la corazza per fronteggiare Berardi e compagni. I meccanismi a sinistra funzionano, ma vanno perfezionati.

Karsdorp 3,5 – Compleanno, festeggiato pochi giorni fa, da incubo. Quella di destra è la catena che si smonta più facilmente. Non riesce mai a contenere nessun attacco, sbagliando posizione e tempi di intervento. Imbambolato al quarto d’ora sul servizio di Kyriakopoulos in area: sbaglia il posizionamento – frontale, anziché sul lato – e rimane a guardare, girandosi anche al momento del passaggio. Il greco, nei primi minuti della ripresa, serve Traoré che lo supera alle spalle per il pareggio. Legga la marcatura sull’esterno nel raddoppio. In avanti è assente: solo un cross – teso, ma finito nel nulla – verso la fine di primo tempo. (Dall’83’ Perez 5,5 – Una fuga sulla destra e poi si appiattisce.)

Mkhitaryan 5,5 – In mezzo ad ogni azione, nel bene e nel male. In difesa – dove recupera, ogni tanto anche a qualche momento confusionario – ed in avanti dove pulisce ogni pallone. Incantevole il cambio campo di sinistro verso Vina alla mezz’ora, meno il mobilismo quando lascia pensare ed agire Kyriakopoulos.

Oliveira 5 – Ci sono due versioni: quella difensiva e quella offensiva. La prima è timida, confusa, quasi impaurita dalla propria presenza. La girandola di movimenti crea spazi subito sfruttati dal Sassuolo. In avanti è più nel suo territorio e fa un paio di cose migliori, non sempre utili. Lascia però il rigore ad Abraham, poi il campo. (Dal 69′ Cristante 6,5 – Due lanci ed un po’ di idee, poi il gol del pareggio. Una garanzia, con tutti i limiti).

Pellegrini 5 – A più di un mese dall’ultima titolarità – lo psicodramma contro la Juve – riprende il timone della Roma. Rodato nel finale di San Siro, il riadattamento continua anche nel primo tempo. Un mezzo squillo lo ha dopo un quarto d’ora, occasione in cui rinuncia ad un invitante tiro. L’assenza di totale lucidità è evidente per tutta la partita.

Vina 5,5 – Dall’altra parte Karsdorp crea innumerevoli spazi. Lui li occupa. Intrufolandosi nelle trame neroverdi, ruba palloni che lavora ottimamente e che trasforma in cross da valorizzare, come non riesce ad Abraham alla mezz’ora. Conquista il rigore, questa volta ottimizzato da Tammy. Lascia il piede sull’acceleratore nella ripresa, non cambia però marcia quando Berardi scodella il cross del 2-1. È comunque tra i meno peggio, ma la libertà lasciata all’azzurro diventa decisiva. (Dal 77′ Veretout 6,5 – Inserito per apportare muscoli ed unghie, mette il cross del pareggio).

Felix 4,5 – Disordine. Palesa limiti caratteriali, di freddezza – giustificati a 19 anni e alla prima stagione in A – ma anche tecnici, e qui meno motivabili, nell’uno contro uno con Consigli. Affannato dalla voglia di stupire, si isola: egoista nel recupero fatto al 24’. C’era da servire Abraham. (Dal 77′ Shomurodov 5,5 – Più ordine, sempre pochi gli spunti buoni).

Abraham 6,5 – Offre sempre un punto di riferimento in avanti. Spizza di testa e manda in profondità l’esagitato Felix. Tutto il contrario suo. Freddo nel calciare il rigore del momentaneo vantaggio. Si allontana dalla manovra nella ripresa, la Roma da lui ed arriva la rimonta emiliana.

Mourinho 5,5 – Decisivi ancora una volta errori tecnico-tattici dei singoli, difensivi soprattutto. I cambi portano un pareggio che allevia – non più di tanto – la delusione per una squadra che ambisce alla Champions League ma che in neanche un tempo si fa rimontare da chi è a tutt’altre ambizioni. La carta Felix forse è meglio giocarla più spesso a gara in corso: dall’inizio non c’è nessun effetto, se non contrario.

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