L’ex difensore della Roma Kostas Manolas, ora alla Salernitana, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport Roma. Tra le sue dichiarazioni anche qualche parola su Daniele De Rossi:
Come è il tuo rapporto con la Roma ad anni di distanza?
“Il mio è sempre un bel rapporto, qui ho passato momenti incredibili. I tifosi della Roma ancora mi mandano messaggi ogni volta il 10 aprile. Quando fai fuori una squadra come il Barcellona e ribalti il risultato in casa è una cosa molto buona. Abbiamo vissuto una serata indimenticabile, una serata che non mi scorderò mai e che resterà sempre nel mio cuore”
Visto che hai giocato tanto con Pellegrini, all’epoca esordiente, ti aspettavi avesse questa crescita da grande calciatore?
“Quando c’ero io era un ragazzo che stava nelle giovanili, la sua prima partita era a Cesena, era entrato dalla panchina, l’allenatore era Rudi Garcia. Si vedeva che aveva qualità e personalità per diventare un giocatore vero, quest’anno ha avuto alcune critiche ma dal momento che è venuto Daniele ha un rendimento diverso. La Roma gioca un calcio diverso da quando è arrivato Daniele. Un calcio divertente che piace ai romanisti, io posso solo fare gli auguri al mio ex capitano che era già un allenatore in campo, non avevo dubbi che lui sarebbe diventato un grande allenatore”.
Ci racconti De Rossi? In che cosa si concretizzava questo suo essere già un po’ un allenatore, essere già disponibile per la squadra?
“Daniele era un uomo sempre molto serio, che voleva vincere le partite le sentiva sempre anche se era un grande campione. Non potrei mai dire una brutta parola per Daniele, ho avuto un bellissimo rapporto con lui, abbiamo condiviso lo spogliatoio per 5 anni e ho avuto la fortuna di essere presente alla fine della sua carriera come mi è successo con il mio primo capitano, Francesco Totti. Quello che posso dire di Daniele è che viveva di calcio e vive ancora per il calcio. Lui ora ha le sue idee, le aveva quando era calciatore e le avrà anche adesso come allenatore. Avrà una carriera importante”.
De Rossi sta ricostruendo la fiducia del gruppo, ma Daniele non è solo questo, ha anche un carattere forte. Ti è mai capitato di vederlo arrabbiato?
“Certo, è capitato lo fosse anche con me o con se stesso, perché Daniele metteva sempre la squadra davanti a tutti. Se ne fregava del resto. Lui vedeva il bene della squadra ed è per questo che fa sentire tutti i giocatori importanti, lo spirito giusto è questo! La bravura del giocatore deve essere quella di prendere le occasioni che l’allenatore ti dà”.
Si era anche detto che saresti potuto diventare un suo giocatore?
“Quando ero svincolato non ho sentito nessuna squadra, volevo tornare alla Roma soprattutto per l’amore dei tifosi e della città. A Roma ho vissuto le mie stagioni più importanti, sarei tornato anche gratis, ma non c’è stato niente di concreto, solo una chiacchierata. Ora sono qui a Salerno, dove ho trovato una società solida e ringrazio il direttore che mi ha dato questa opportunità di tornare in Serie A”.
Ci puoi parlare del tuo rapporto con Walter Sabatini?
“L’ho conosciuto alla Roma. Walter è il più grande direttore che ho incontrato in vita mia, vive per il calcio. Io l’ho vissuto e l’ho visto anche a casa sua e vi assicuro che non smette mai di lavorare. Quando lui mi chiama, io sono sempre disponibile. Io nella vita non dimentico mai le persone che mi vogliono bene”.
È fondamentale avere nella società un uomo di calcio che possa essere un riferimento anche per voi giocatori. Ti stupisce questa assenza di Totti nell’organigramma della Roma?
“Certo! Io non posso veder Totti fuori dalla Roma, io ho vissuto Totti nella Roma, l’amore della gente e della citta ma anche di tutto il mondo. Sarò contentissimo se lo vedrò abbracciare Daniele De Rossi e vedere anche lui dentro. Totti è stato la Roma. Ha fatto diventare la Roma una squadra famosa in tutto il mondo. Totti è Totti e per me deve sempre stare nella Roma”.
Chi vince tra Roma e Brighton?
“Non voglio fare pronostici, sbaglio sempre. Mi auguro che vinca la Roma sempre”.