Sabatini: “Ho fumato più sigarette per Nainggolan che per tutti gli altri. Lazio-Roma? Ho pensato di morire”

Walter Sabatini, ds del Bologna, ha rilasciato un’intervista a Il Foglio. Queste le sue parole:

Lo hanno chiamato santone, pazzo, scellerato, genio, guru, illuminista, edonista, alchimista del pallone, ma Sabatini è solo un uomo accerchiato dai sentimenti. E il calcio glieli ha amplificati…
Ho fumato più sigarette per Nainggolan che per tutti gli altri: passai la notte al telefono con il direttore sportivo del Cagliari, con Cellino dall’altra parte che spaccava la trattativa, ma sentivo che la voleva fare. Finì alle cinque del mattino, fu dura e fumosa. La sigaretta più dolorosa è stata per il derby Lazio-Roma di Coppa Italia all’Olimpico, ho pensato di morire, se non avessi avuto le sigarette sarei morto realmente.

Se Roma gli è entrata dentro con tutta quella intensità, a Bologna Sabatini sta cercando un’altra dimensione…
A Bologna ho trovato una grandissima organizzazione sportiva. Qualsiasi cosa sia stata detta qui, in passato, io posso dire quello che ho visto e quello che ho visto io vale: Bigon e Di Vaio hanno una maniera di fare il calcio molto evoluta, e io sono un fruitore finale del lavoro che hanno fatto loro due. Skov Olsen, Tomiyasu li avevano già presi, io ho solo avallato le scelte. Se il Bologna farà grandi cose non sarà stato merito mio, ci sono grandi presupposti per cui questa cosa possa avere luogo, perché si realizzi questa mia necessità di essere felice.

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