La Repubblica (M. Juric) – In difesa siamo troppi. L’indicazione è chiara. Adesso serve vendere e non solo per questioni di bilancio, ma di traffico. Su quattro acquisti fatti, la Roma ha comprato tre difensori – NdickaLlorente Kristen – senza cederne nessuno. E se l’anno scorso era perenne emergenza difesa, da qui gli acquisti quasi compulsivi di giugno, adesso a Trigoria c’è abbondanza. Troppi effettivi nello stesso ruolo. Serve una sforbiciata.

E non è un caso che il trittico dei cedibili senza dubbio sia formato da tre difensori. Una vetrina pubblica alla quale la Roma spera di attirare più compratori possibili. Di saldi, almeno per adesso non se ne parla, nonostante sia periodo. IbanezKarsdorp Spinazzola sono sul ufficialmente sul mercato, ma di compratori concreti non c’è l’ombra.

L’olandese ha ricevuto manifestazioni di interesse dalla Francia e dall’Arabia Saudita ( ancora l’Al-Shabab, che cerca anche Cuadrado), senza che si concretizzassero in offerte. La Roma chiede 10, a 8 vende, a 6 si infastidisce ma cede lo stesso. Un po’ lo stesso discorso di Ibanez: 35 da cartellino, 30 con lo sconto, 25 senza fattura. Basta che sia cessione. Discorso un po’ diverso per Spinazzola, un cartellino e uno stipendio che pesano molto a bilancio e per cui la Roma non puó permettersi grossi sconti.

Sempre l’Al-Shabab promette ma non mantiene (i7 milioni) in questa modalità araba di contattare calciatori e promettere stipendi, prima ancora di fare offerte ai club di appartenenza. Da qui l’immobilismo delle ultime settimane. Con una sequela infinita di nomi che si rincorrono in entrata e nessuna reale trattativa, se non quelle per Scamacca Morata. Per lo spagnolo la prossima settimana si proverà ad accelerare. Dybala lavora ai fianchi, Mourinho lo chiama e ora tocca alla Roma mettere i soldi della clausola (da 21 milioni per l’Atletico, solo 12 per l’entourage). E intanto a Trigoria sono tornati i piedi incrociati dello Special One.