Roma, Pedro è il piano anticrisi

Il Messaggero (S. Carina)Risparmiare sul costo dei cartellini agendo in entrata con la formula del prestito, sul mercato degli svincolati o diluendo in più anni gli acquisti e guardare soprattutto all’estero, in virtù del decreto crescita che rende più conveniente pagare lo stipendio ai calciatori in arrivo da fuori, con la tassazione ridotta dal 70% al 30%. Oltre a cedere, il più possibile. La ricetta anticrisi della Roma è pressoché delineata. E proprio in tal senso nelle ultime ore c’è stata un’accelerazione per lo svincolato Pedro.

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Lo spagnolo risolve almeno due problemi: uno di natura tattica, potendo giocare da esterno sia da vice Dzeko, uno legato all’esperienza, alla qualità e ai gol, che mancano alla Roma e che lui può garantire. In più, rientrerà nei parametri economici che il club si è imposto. Lo spagnolo infatti guadagnerà 3,5 milioni di euro per due anni, ma, in virtù degli sgravi fiscali previsti, peserà sul bilancio quanto Perotti. O forse meno. La stessa logica verrà applicata a Smalling e Mkhitaryan, andando a creare una sorta di instant-team basato sull’usato sicuro.

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