Gazzetta dello Sport – Roma, un’Euroccasione. Luis Enrique: “Se va male tutti a casa”

Un Sabato Grasso senza nessuna ombra di allegria carnevalesca. A dispetto di un dato numerico oggettivo — se la Roma oggi battesse il Parma, entrerebbe per la prima volta stagionale in zona Europa — la maschera che indossa Luis Enrique è ringhiante. Non per caso. I sussurri dello spogliatoio, infatti, raccontano come lo spagnolo durante l’allenamento abbia rimproverato la squadra più duramente che mai. Più grinta, più concentrazione, più attenzione, il senso dei suoi richiami. E allora sotto col messaggio pubblico. «Ancora una volta abbiamo un’opportunità unica». Anche perché — dopo che il d.s. Sabatini ha detto che fallire l’Europa sarebbe una delusione — gli alibi sono finiti.

Rimproveri in allenamento «Non ho mai detto che questa squadra è giovane. Scelgo sempre in funzione della qualità calcistica e della personalità. Non ho problemi a scegliere uno di 38 anni o di 17. Ci sono calciatori più o meno bravi». Il futuro, perciò, è da conquistare per tutti. «Qualsiasi proposta, se non è vincente, non va avanti, lo so dal primo giorno di ritiro. Meno male che non è finita, mancano ancora 15 giornate. È come con gli studenti: alla fine arriva l’esame e la pagella. Nessuno ha il posto garantito. Se questa proposta non è vincente, devono venire altri a farla. Allenatore, calciatori, dirigenti: tutti possiamo andare via, tutti possiamo rimanere. Non l’ho inventato io: funziona così».

Niente transizione Detto che Osvaldo è pronto a tornare titolare per la prima volta nel 2012, Luis Enrique si allinea al concetto di Sabatini sull’anno di transizione («odio parlarne»). «Quello che dice Walter mi va benissimo. Io non parlo di transizione: voglio vincere con il Parma. Non c’è transizione nel calcio. Non regalo nemmeno un allenamento». Ce n’è bisogno, perché il Parma è da temere. «Floccari e Giovinco possono metterci in difficoltà. Mi aspetto però un livello superiore rispetto a Siena. Per parlare di un’idea di gioco occorre un’intensità, una voglia, una fame e in quello, minimo, devi eguagliare l’avversario. Per questo non confermo nessuno, neanche me stesso: questo è il vero messaggio. Non c’è mercato estivo, il mercato è domani (oggi, ndr): così si vedrà chi vuole restare a Roma. Col Parma è l’esame, se non vinciamo non ci sarà nessuno da confermare. Solo così la Roma diventerà grande». Un bivio manicheo: oggi all’Olimpico o sarà Carnevale, oppure Quaresima.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini

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